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BERNADonna delle pulizie, un pericolo per la Confederazione

10.09.14 - 12:24
Il caso di una donna che dopo 23 anni al servizio della Confederazione è stata licenziata perché ritenuta pericolosa per la sicurezza
Foto d'archivio (Keystone)
Donna delle pulizie, un pericolo per la Confederazione
Il caso di una donna che dopo 23 anni al servizio della Confederazione è stata licenziata perché ritenuta pericolosa per la sicurezza

BERNA - Ve lo ricordate lo scandalo del 2008 che vide protagonista l'ex capo dell'esercito Roland Nef, nominato nonostante il suo passato non cristallino? Il caso rappresentò uno smacco per il dipartimento federale della Difesa e sollevò un mare di critiche. Da allora nell'amministrazione federale vige il motto, per quanto riguarda la sicurezza del personale: "Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio".

Oggi sulla Berner Zeitung si legge del caso del reintegro di una donna delle pulizie a Palazzo federale licenziata perché considerata a "rischio sicurezza".

E pensare che la donna lavorava da ben 23 anni per la Confederazione. Ha pulito posaceneri, servizi igienici,  scrivanie e vuotato cestini tutti i giorni. Poi, d'improvviso, giungono i risultati di un controllo di routine effettuato nei suoi confronti da parte dell'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica. I funzionari che si occupano del controllo di sicurezza relativo alle persone sono andati a scavare nel passato della donna delle pulizie, andando a scoprire che è malata e quindi potrebbe lavorare soltanto al 50% e che ha 90mila franchi di debiti nei confronti dell'erario e della sua cassa malati. Una montagna di debiti che rende debole la posizione della donna e quindi ricattabile. Sono giunti a questa conclusione i funzionari per la sicurezza dopo aver effettuato una lungo colloquio con la donna. Secondo i funzionari il problema risiedeva proprio nel fatto che soltanto la sua stretta cerchia di persone sapeva dell'indebitamento della donna. Indebitamento tenuto segreto al suo datore di lavoro, ossia la Confederazione. Se ai debiti aggiungiamo poi alcune contravvenzioni stradali, ecco la conclusione: "Mancanza di integrità, affidabilità e consapevolezza del pericolo. Non è da escludere che in un futuro, qualora venisse a contatto con informazioni riservate, la donna delle pulizia potrebbe agire in modo inaffidabile, negligente, oppure irragionevole".

Contro questa conclusione la donna si è opposta con successo e si è rivolta alla giustizia. Nella loro sentenza i giudici del Tribunale amministrativo federale hanno ritenuto ininfluente il fatto che la donna non abbia informato dei suoi debiti. Inoltre la donna delle pulizie può venire in contatto con dati e informazioni sensibili soltanto nel momento in cui sono i funzionari stessi a ledere i loro doveri nell'assicurare che i documenti segreti siano tenuti lontano da sguardi indiscreti. I giudici hanno riabilitato la donna e reintegrata nelle sue funzioni di lavoratrice, in quanto non pericolosa per la sicurezza.

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