Cerca e trova immobili

SVIZZERA/ITALIAFiliale Glencore, evasione fiscale da 120 milioni di euro

10.06.13 - 18:38
La Glencore Xtrata, multinazionale con sede nel canton Zugo, ha confermato l'apertura di un'inchiesta in Italia
foto keystone
Filiale Glencore, evasione fiscale da 120 milioni di euro
La Glencore Xtrata, multinazionale con sede nel canton Zugo, ha confermato l'apertura di un'inchiesta in Italia

ROMA - Un'evasione fiscale da oltre 120 milioni di euro perpetrata da "una società operante nel settore della metallurgia, leader in Italia nella produzione di piombo e zinco", è stata scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma. La società, con stabilimenti produttivi nel bacino del Sulcis-Iglesiente in Sardegna e "appartenente a un gruppo internazionale la cui holding ha sede in Svizzera", negli ultimi anni ha dedotto "elementi negativi di reddito non spettanti, in quanto afferenti ad acquisti di materie prime a un prezzo eccessivamente oneroso", scrive la Guardia di Finanza in una nota diramata oggi.

Il comunicato non fa il nome dell'impresa coinvolta. La Glencore Xtrata, multinazionale con sede nel canton Zugo, ha confermato in serata l'apertura di un'inchiesta in Italia sulle transazioni interne della sua filiale Portovesme srl, sostenendo tuttavia che tutte queste transazioni sono avvenute conformemente alle leggi vigenti. Il nome delle due società era stato fatto in precedenza da agenzie di stampa.

 

Secondo la Guardia di Finanza la società ha messo a punto "un'articolata pianificazione fiscale internazionale, comportante un'audace politica di 'transfer pricing'. Questa espressione - precisa la sua nota - individua il fenomeno dell'indebito trasferimento di utili tra società residenti e non residenti - appartenenti allo stesso gruppo aziendale - mediante operazioni al di sotto o al di sopra del valore normale. In buona sostanza, attraverso l'alterazione del valore al quale avvengono le transazioni cosiddette "intercompany", "si realizzerebbe uno spostamento di materia imponibile da Stati a elevata fiscalità verso territori caratterizzati da una minore pressione fiscale".

 

L'attenzione delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma si è soffermata sulla circostanza che la società, sin dalle sue origini non aveva mai dichiarato utili, ma solo ingenti perdite fiscali, situazione ritenuta anomala in ragione dell'importante ruolo assunto a livello internazionale e degli utili registrati, invece, dal gruppo elvetico di appartenenza.

 

L'analisi dei complessi rapporti commerciali intrattenuti con la casa madre ha, al contrario, fatto emergere come la società italiana, parte integrante di un circuito economico dominato dalla società svizzera, acquistasse le materie prime da quest'ultima a un prezzo eccessivamente elevato, tale da non consentire la maturazione di un risultato economico positivo che rispecchiasse le reali funzioni svolte e i rischi assunti in Italia.

 

In base ad uno studio di Benchmark, sono stati pertanto rideterminati i prezzi degli acquisti di materie prime effettuati dalla società svizzera, risultati di gran lunga superiori a quelli di libero mercato.

 

ATS

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE