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SVIZZERARiciclaggio ceco, il processo va avanti

13.05.13 - 19:06
Non meno di 660 milioni di franchi sono tuttora sequestrati in banche elvetiche
Foto Keystone
Riciclaggio ceco, il processo va avanti
Non meno di 660 milioni di franchi sono tuttora sequestrati in banche elvetiche

BELLINZONA - Il processo apertosi questa mattina al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona nei confronti di cinque cechi e un belga chiamati a rispondere di riciclaggio e altri reati compiuti ai danni della Repubblica ceca dopo la privatizzazione di una ex società mineraria, prosegue nonostante l'assenza di tre accusati. Il TPF ha infatti respinto la richiesta di sospendere i dibattiti.

I tre non presenti oggi - due cechi e il belga Jacques de Groote, ex membro del consiglio di amministrazione del Fondo monetario internazionale (FMI) - saranno invitati a comparire nuovamente il 10 giugno. Il processo dei tre cechi presenti oggi a Bellinzona proseguirà nei prossimi giorni.

 

Gli avvocati dei due cechi non presenti hanno chiesto l'interruzione del processo, senza fornire motivi che giustificassero la non comparizione dei loro clienti. Jean-Christophe Diserens, difensore dell'86enne de Groote aveva affermato che l'uomo ha problemi di memoria che non gli permettono di seguire un processo fiume, di più settimane: i certificati consegnati da de Groote non hanno convinto la Corte sull'impossibilità di quest'ultimo a partecipare ai dibattiti.

 

Stando all'atto di accusa del MPC, che ha avviato un procedimento nel 2005, gli imputati avrebbero orchestrato dal 1997 al 2003 un'enorme sottrazione di fondi in seguito alla privatizzazione della MUS (Mostecka Uhelna Spolecnost), una delle più grandi società minerarie ceche. Non meno di 660 milioni di franchi sono tuttora sequestrati in banche elvetiche.

 

Dopo essere riusciti a controllare il 97% dei titoli dell'azienda, sono accusati di aver in seguito proceduto a una riduzione di capitale per rimborsare i fondi sottratti. L'atto di accusa, di 300 pagine, elenca innumerevoli transazioni finanziarie opache. Alcune di esse transitavano da Friburgo - dove uno degli imputati aveva il proprio ufficio - da Vaduz o dall'Isola di Man.

 

Gli imputati devono rispondere non solo di riciclaggio di denaro, ma anche di amministrazione infedele, truffa e falsità in documenti. La Repubblica ceca non è parte civile nel processo.

 

ATS

 

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