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TURGOVIAProvoca incidente grave, assolto il suo medico

08.08.12 - 14:36
Il medico di famiglia ha dichiarato abile alla guida una donna malata, che poi ha causato un grave incidente
keystone (archivio)
Provoca incidente grave, assolto il suo medico
Il medico di famiglia ha dichiarato abile alla guida una donna malata, che poi ha causato un grave incidente

BERNA - Un medico di famiglia si rende punibile se dichiara una paziente in condizione di condurre e questa provoca poi un grave incidente stradale? No, secondo il Tribunale distrettuale di Frauenfeld, il quale ha assolto oggi il dottore. Il ministero pubblico lo aveva accusato di lesioni colpose gravi e aveva chiesto la sua condanna a una pena pecuniaria sospesa condizionalmente di 5'000 franchi e a una multa di 2'500 franchi.

Una donna che oggi ha 55 anni e che era sua paziente dal 1983 aveva subito nel 2001 un trauma cranio-cerebrale in un incidente sul lavoro. In seguito ha sofferto di improvvise e inspiegabili perdite di conoscenza. Nel 2005 il medico effettuò un test di guida con la donna e l'auto di quest'ultima, e la dichiarò in grado di condurre a condizione che non le giri la testa o sia sonnolente. Il dottore non verificò mai più le capacità di guida della paziente.

Nell'agosto 2007 la donna causò un incidente a Frauenfeld: probabilmente a causa di una breve perdita di conoscenza finì con la sua vettura sulla corsia di contromano e si scontrò frontalmente con un ciclista di 16 anni. Il ragazzo subì gravi lesioni al capo e al busto che gli causarono danni permanenti alla salute. Di recente la donna è stata condannata dal Tribunale distrettuale del capoluogo turgoviese per lesioni colpose gravi; la sentenza non è ancora passata in giudicato.

Il ministero pubblico ritiene che il medico sia corresponsabile dell'incidente, in quanto ha omesso di verificare regolarmente le capacità di guida della paziente. In base all'atto d'accusa un esame serio avrebbe condotto a un divieto di condurre. Nel 2004 un altro medico aveva considerato la donna non abile alla guida per motivi neurologici. Inoltre anche nel 2005, quando la paziente era sottoposta a cure psichiatriche e tentò il suicidio, il medico di famiglia non verificò nuovamente la sua capacità di condurre.

La difesa aveva chiesto l'assoluzione. Da parte sua in aula l'imputato ha spiegato di non aver avuto alcun dubbio in merito all'abilità alla guida della sua paziente, però si sente moralmente corresponsabile dell'incidente.

Il presidente della corte ha sostenuto che il medico non avrebbe dovuto attestare la capacità di guida alla donna, tuttavia non avrebbe potuto prevedere la perdita di coscienza che ha portato allo scontro. Il dottore non è responsabile che la donna si sia messa al volante nonostante i disturbi. Il Tribunale ha attribuito all'imputato un'indennità.

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