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BERNAPetizione di Amnesty per controllo più severo del commercio di armi

27.06.12 - 16:44
Petizione di Amnesty per controllo più severo del commercio di armi
BERNA - Amnesty International (AI) ha consegnato oggi a Berna al Consiglio federale e alle ambasciate dei sei più grandi paesi esportatori di armi una petizione per un controllo più severo del commercio d'armi.

A qualche giorno dai negoziati previsti a New York per un trattato internazionale in materia, la campagna di Amnesty, denominata "Mani in alto. Per il controllo delle armi", invita la comunità internazionale ad adottare una regolamentazione più rigida del commercio mondiale di armi. Le oltre 20'000 firme raccolte sono state consegnate alle ambasciate di Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia, Germania e Cina.

Per quanto riguarda il ruolo della Svizzera, Alain Bovard, giurista alla sezione svizzera di AI, ritiene che "la Confederazione possa fare di più per impedire che le armi arrivino nelle mani sbagliate". "Le nostre leggi sull'esportazione bellica devono essere applicate in modo più severo e non essere edulcorate", ha sottolineato.

Questa campagna giunge alla vigilia dei negoziati sul Trattato internazionale sul commercio delle armi (TCA), che si terranno a New York dal 2 al 27 luglio sotto l'egida dell'ONU. La Svizzera vi parteciperà assieme ad altri 14 paesi.

L'accordo mira a porre un termine al commercio bellico illegale, regolamentando il traffico di armi classiche e sottoponendo le esportazioni e altre attività transfrontaliere a controlli vincolanti il più possibile severi su scala mondiale.

Secondo Bovard, un'eventuale firma in luglio del TCA "dovrebbe rafforzare il controllo della Segreteria di Stato dell'economia sull'esportazione di materiale di guerra prodotto in Svizzera, per evitare che sia utilizzato in un contesto di violazioni dei diritti dell'uomo".

Per Amnesty, affinché il trattato sia efficace tutti i tipi di traffici e ogni sorta di armi dovranno essere contemplati nel campo di applicazione del trattato, che dovrà pure prevedere un sistema di registrazione delle transazioni e un meccanismo di controllo.

L'ONG si impegna inoltre per l'introduzione di una "regola d'oro" nel trattato, in virtù della quale ogni Stato dovrà effettuare un'analisi scrupolosa prima di ogni trasferimento internazionale di armi. Per AI, se sussiste un rischio che armi possano essere usate per commettere o contribuire a commettere gravi violazioni dei diritti umani, questi trasferimenti devono essere bloccati.

Violazioni dei diritti umani sono commesse grazie a un accesso troppo facile alle armi in numerosi Stati in guerra, in particolare in Siria e nel Sud Sudan. L'organizzazione ricorda anche il ruolo importante delle armi nei casi di violenza domestica un po' ovunque nel mondo.

Nel quadro della campagna "Mani in alto. Per il controllo delle armi", alcuni gruppi di giovani hanno organizzato negli ultimi due mesi azioni di sensibilizzazione in una ventina di città elvetiche, tra l'altro con delle messe in scena di fucilate a Neuchâtel e Soletta.

ATS
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