L'uomo, un 49enne reo confesso, aveva spiegato al momento del suo arresto, nel marzo 2010, di aver volontariamente danneggiato le croci, per lanciare il dibattito sulla presenza di questi simboli religiosi sulle montagne. A suo modo di vedere, la montagna deve rimanere uno spazio di libertà per tutti e la Chiesa non dev'essere autorizzata ad imporvi i suoi oggetti di culto. Durante il processo ha promesso che non compierà più atti simili.
Nel frattempo, le croci sono state restaurate. L'associazione giovanile di Estavannens ha ricostruito la croce in legno di Merlas mentre i giovani della sezione della Gruyère del Clup Alpino Svizzero si sono sono impegnati a riparare la croce collocata sul Vanil-Noir.
Non riuscendo a segare la croce in metallo della Dent de Broc, la guida aveva strappato la scatola metallica situata alla base, nella quale gli escursionisti possono lasciare dei messaggi.