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SVIZZERA / GERMANIA40 poliziotti tedeschi ad attendere un neonazista svizzero

08.05.12 - 08:34
Il caso di Sebastien Nußbaumer, il 24enne arrestato ieri ad Amburgo con una pistola nello zaino. Avrebbe dovuto essere in detenzione, ma i giudici solettesi lo avevano lasciato libero
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40 poliziotti tedeschi ad attendere un neonazista svizzero
Il caso di Sebastien Nußbaumer, il 24enne arrestato ieri ad Amburgo con una pistola nello zaino. Avrebbe dovuto essere in detenzione, ma i giudici solettesi lo avevano lasciato libero

AMBURGO - Ad attendere nella stazione di Amburgo Sebastien Nußbaumer, il 24enne ricercato per aver sparato due colpi di pistola a un 26enne argoviese, c'erano 40 poliziotti. L'Ufficio criminale federale, il BKA, dopo aver ricevuto una segnalazione, ha subito attivato reparti della polizia federale tedesca e della polizia della città anseatica, dislocati sia nella stazione centrale sia in quella di Harburg.

Ed è proprio nella stazione ferroviaria del quartiere amburghese che lo svizzero è stato arrestato. Quando, alle 2,58 l'ICE 992 si è fermato, tra i passeggeri scesi, vi era pure il neonazista solettese. Il giovane non ha opposto resistenza al suo arresto. Nel suo zaino una pistola. Prima dell'arrivo del treno, i marciapiedi ferroviari erano stati sgomberati e per motivi di sicurezza l'accesso alla stazione era stato reso impossibile. Provvedimento necessario, "in quanto l'uomo aveva una pistola carica nello zaino" ha spiegato Rüdiger Carstens, portavoce della polizia federale tedesca. Se si tratta della stessa pistola che Nußbaumer avrebbe utilizzato sabato nel quartiere zurighese di Niederdorf non è ancora dato a sapersi.

Il tentativo di fuga ad Amburgo di Sebastien Nußbaumer non è un caso. La sua ragazza vive, stando al tribunale di Soletta, a Buchholz in der Nordheide, cittadina a 20 chilometri dalla metropoli sul Mare del Nord. Un Nußbaumer che conosce bene la Germania Settentrionale, dove da anni intrattiene rapporti con l'estrema destra. Sul sito online Recherche Nord si vedono fotografie in cui Nußbaumer viene ritratto durante una manifestazione neonazista ad Amburgo.

Come scrive il Tages-Anzeiger, Nußbaumer non è l'unico svizzero ad essere presente alla manifestazione. Insieme a lui vi era Jonas Schneeberger, colui che l'anno scorso si era candidato nelle liste degli Svizzeri Democratici (Schweizer Demokraten) per il Consiglio Nazionale. Una candidatura alla quale dovette rinunciare alla vigilia del voto. Schneeberger si fece fotografare nel campo di concentramento di Buchenwald con il braccio destro teso davanti a una fotografia di ebrei sterminati.

André Aden, giornalista e conoscitore della scena dell'estremismo di destra in Germania Settentrionale, ha raccontato al Tages Anzeiger che Schneeberger ha vissuto parte degli ultimi suoi quattro anni ad Amburgo, dove faceva parte del gruppo "Weiße Wölfe Terrorcrew", un fanclub della band di estrema destra tenuto sotto controllo dall'Ufficio federale per la difesa della Costituzione. Sebastien Nußbaumer non è chiaro se appartienga o meno ai "lupi bianchi", tuttavia è chiara la sua simpatia nei loro confronti.

La Svizzera spiccherà un mandato di estradizione. A Zurigo si indaga sui motivi del litigio che davanti al McDonalds di Niederdorfstraße è sfociato nel sangue e non si sa ancora se la vittima e l'autore degli spari si conoscessero.

Sebastien è comunque già conosciuto dalla polizia. Il Tribunale di Soletta a inizio gennaio lo aveva condannato a 39 mesi di prigione. Nei suoi confronti l'accusa di oltre 40 reati, tra cui discriminazione razziale, minacce, violenza contro l'autorità e vie di fatto. Nel 2006 Nußbaumer aveva aggredito un albanese con un tirapugni e aveva filmato l'aggressione di un gruppo neonazista nei confronti di un giovane. Nel 2007 aveva rotto il naso a due uomini con un calcio e una testata. Sempre nel 2007 a un ubriaco aveva provocato una commozione cerebrale con un pugno. Inoltre aveva pubblicamente cantato canzoni tedesche dell'era nazista, aveva fatto il saluto romano e urlava parole di propaganda nazista. Davanti al giudice fu raccontata la storia di Nußbaumer. Una infanzia difficile, trascorsa da una famiglia adottiva all'altra. Ed è proprio nell'estrema destra che il giovane avrebbe trovato una casa. Il Tribunale solettese aveva rinunciato, dopo la condanna a ordinare la detenzione. Avrebbe dovuto andare in prigione soltanto quando la condanna sarebbe entrata in vigore. Nußbaumer si era già fatto 16 mesi di carcere preventivo e fino alla sentenza ha vissuto per un anno e mezzo in libertà. In questo periodo non aveva compiuto nessun delitto, aveva un lavoro fisso, un domicilio stabile e dal 2008 prendeva regolarmente l'Antabus, un farmaco che lo aiutava a combattere il suo alcolismo. A metà gennaio il tribunale di Soletta lo aveva condannato in seconda istanza a 39 mesi di prigione e avrebbe dovuto scontarne ancora sei.

"Sulla base di questi elementi avevamo deciso di rinunciare alla richiesta di detenzione" ha detto il giudice Hans-Peter Marti. Nußbaumer si era opposto, sostenendo che quella subita, fosse una sentenza di stampo politico. Secondo lui il tribunale aveva deciso per una pena così severa soltanto a causa dei suoi ideali nazionalsocialisti. Nußbaumer si era rivolto al Tribunale federale e fece perdere le sue tracce. Le autorità a fine gennaio aveva informato della scomparsa di Nußbaumer, ma non successe niente. Il giudice Marti parla di "una situazione legale non chiara".

Un uomo che, nonostante la condanna, poteva muoversi a piede libero.      
 

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