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SVIZZERAUccise sua figlia con 19 colpi d'ascia. Da martedì a processo

15.04.12 - 14:32
Alla sbarra a Zurigo un 53enne pachistano accusato di crimine d'onore
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Uccise sua figlia con 19 colpi d'ascia. Da martedì a processo
Alla sbarra a Zurigo un 53enne pachistano accusato di crimine d'onore

ZURIGO - Inizia martedì 17 aprile il processo al 53enne pachistano che nel maggio 2010 uccise sua figlia, che aveva 16 anni, con 19 colpi d'ascia. Il procuratore sospetta un crimine d'onore. Per la difesa, invece, si tratta di un delitto passionale.

La ragazzina era ribelle, fumava e aveva un fidanzato, spiega il procuratore Ulrich Krättli negli atti d'accusa. Agli occhi di suo padre ha quindi sporcato l'onore della famiglia e doveva morire. La richiesta di pena nei confronti dell'uomo, accusato di assassinio, sarà comunicata solo durante il processo.

Il padre di famiglia è anche accusato di tentativo di omicidio. Circa 3 settimane prima del dramma, aveva già tentato di eliminare la sua figlia maggiore. Durante un litigio, aveva spinto la figlia nella vasca da bagno, aveva aperto l'acqua e ci aveva buttato dentro un asciugacapelli. Se il suo tentativo di omicidio non è riuscito, è solo perché non era riuscito a collegare il phon.

La difesa contesta questa interpretazione dei fatti. Le prove mostrano chiaramente che non c'è stato nessun tentativo d'omicidio, secondo l'avvocato Matthias Brunner. Nel caso dell'omicidio, invece, un esame psichiatrico conclude che nessun elemento possa ricondurre a un crimine d'onore. Le origini pachistane della famiglia sarebbero state uno dei fattori dell'escalation di violenza, ma non il movente. La difesa formulerà le sue richieste davanti ai giudici.

Dopo il primo incidente, l'adolescente si era rifugiata da un amica. Non era più rientrata a casa fino alla sera della sua morte, il 20 maggio. Quel giorno i suoi genitori avevano dovuto andare a cercarla al posto di polizia, in quanto era stata fermata per aver rubato in un negozio.

La giovane si rifiutava di parlare con sua madre, per cui il padre aveva mandato moglie e figli più giovani all'esterno, dicendo di voler ragionare con la figlia. Ma lei non voleva parlare e si era messa a raccogliere le proprie cose con l'intenzione di abbandonare definitivamente la casa di famiglia. A questo punto il padre è andato a prendere l'ascia sul balcone, con la quale ha colpito da dietro la figlia. In tutto, ha dato almeno 19 colpi, di cui 12 con la lama.

Dopo i fatti, l'uomo ha posato delicatamente l'arma sul corpo senza vita, si è lavato le mani ed ha lasciato l'appartamento. Ha chiamato lui stesso la polizia, che ha atteso  alla fermata del bus.

Come da richiesta della madre, le udienze non saranno aperte al pubblico. Vi potranno assistere solamente i cronisti giudiziari.
 

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