Cerca e trova immobili

SVIZZERA / GERMANIAMandato di cattura ispettori del fisco tedesco, reazioni contrastanti

01.04.12 - 13:47
None
Mandato di cattura ispettori del fisco tedesco, reazioni contrastanti

BERNA - Il mandato d'arresto spiccato dalla Svizzera per spionaggio economico contro tre funzionari del fisco tedeschi che avrebbero partecipato alla transazione per ottenere un CD con dati del Credit Suisse, acquistato nel 2010 per 2,5 milioni di euro dal Land del Nordreno-Westfalia al fine di trovare evasori fiscali, ha sollevato un polverone in Germania. Mentre la sinistra si dice scandalizzata e parla addirittura di una decisione grottesca, la destra è più cauta nei suoi giudizi.

L'informazione sul mandato d'arresto pubblicata dalla "Bild am Sonntag" è stata confermata all'ats dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC). "Sussistono sospetti concreti che missioni di spionaggio contro banche elvetiche siano state ordinate in Germania", ha detto la portavoce del MPC Jeannette Balmer.

Quest'ultima ha ricordato, tra l'altro, la condanna inflitta dal Tribunale penale federale a un ex collaboratore del Credit Suisse a due anni di reclusione con la condizionale per aver trafugato illegalmente dati di clienti della banca. L'MPC ha intanto trasmesso alle autorità di Berlino una richiesta di assistenza amministrativa. La Balmer ha declinato ogni informazione più precisa sulla procedura.

La notizia del mandato d'arresto era stata diffusa sabato da vari media tedeschi, rimbalzando subito su quelli elvetici. Il procuratore della Confederazione Michael Lauber aveva confermato all'ats un'informazione rilasciata alla radio svizzerotedesca DRS secondo cui vi erano "sospetti concreti" su'un azione di spionaggio decisa in Germania contro il Credit Suisse.

Lauber aveva anche sottolineato l'indipendenza del MPC da pressioni politiche, negando che vi fosse un legame tra la procedura avviata in Svizzera contro i funzionari germanici e i negoziati sull'accordo di doppia imposizione tra Berna e Berlino.

Questa "bomba" mediatica ha suscitato già sabato la reazione sdegnata della governatrice del land Nordreno-Vestfalia, Hannelore Kraft (SPD), che ha definito il mandato di cattura "un procedimento eccessivo". "Protestiamo contro il fatto di presentare i nostri funzionari come dei criminali", aveva detto l'esponente socialdemocratica. I tre ispettori del fisco "hanno fatto solo il loro dovere, ossia dare la caccia agli evasori tedeschi che hanno depositato soldi non dichiarati su conti bancari svizzeri".

In generale, il campo rosso-verde ha criticato il mandato di cattura. Il presidente dei Verdi al parlamento di Berlino, Jürgen Trittin, ha parlato di scandalo. Il sindacato del funzionari del fisco tedeschi ha parlato di procedimento "grottesco" e di un tentativo di far pressione su Berlino affinché si giunga al più presto ad un accordo fiscale con la Svizzera.

Più cauto nei suoi giudizi il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble (CDU), secondo il quale la Confederazione è uno stato di diritto nel quale la violazione del segreto bancario viene punita penalmente. "Per questo motivo, l'accordo fiscale che stiamo negoziando con Berna non ha nulla a che vedere col mandato d'arresto", ha aggiunto. "In Svizzera la giustizia è indipendente, come in Germania", ha spiegato.

Secondo gli accordi presi in settembre, su tutti i depositi bancari di cittadini tedeschi in Svizzera dall'anno prossimo verrà effettuato un prelievo fiscale del 26,4%, retroattivo fino al 2000. I titolari continueranno a rimanere anonimi. L'accordo prevede inoltre l'impegno di Berlino a non acquistare dati bancari rubati, mentre da parte sua Berna non avvierà più procedure penali per violazione del segreto bancario.

Ats

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE