Cerca e trova immobili

SVIZZERALibera circolazione, "la clausola di salvaguardia non servirebbe"

26.02.12 - 10:36
Secondo Serge Gaillard, capo della Direzione del lavoro alla SECO, il numero di nuovi lavoratori si ridurrebbe di 4000 unità soltanto
Keystone
Libera circolazione, "la clausola di salvaguardia non servirebbe"
Secondo Serge Gaillard, capo della Direzione del lavoro alla SECO, il numero di nuovi lavoratori si ridurrebbe di 4000 unità soltanto

BERNA - Il ricorso alla clausola di salvaguardia, previsto dell'accordo di libera circolazione delle persone, servirebbe a poco per limitare l'immigrazione, secondo Serge Gaillard, capo della Direzione del lavoro alla Segreteria di Stato dell'economia (Seco). Il numero di nuovi lavoratori stranieri si ridurrebbe solo di 4000.

La clausola di salvaguardia, che il Consiglio federale potrebbe introdurre in primavera, si applicherebbe infatti solo a otto nuovi paesi dell'Unione europea, precisa Gaillard in un'intervista alla "Zentralschweiz am Sonntag". L'anno scorso 53'000 cittadini dell'Ue hanno ottenuto un'autorizzazione di soggiorno per cinque anni in Svizzera.

Secondo Gaillard, il comportamento dei datori di lavoro avrebbe un maggiore effetto rispetto alla clausola, che permette di limitare le autorizzazioni di soggiorno dei cittadini comunitari in caso di forte immigrazione. A suo avviso gli imprenditori dovrebbero reclutare in Svizzera e collaborare con gli Uffici regionali di collocamento per dare una possibilità ai disoccupati.

L'impressione che la libera circolazione metta sotto pressione i lavoratori svizzeri è molto diffusa, ma il tasso di disoccupazione in Svizzera è molto basso: in un anno è sceso sotto il 3%, sottolinea il direttore della Seco.

Il Consiglio federale dovrebbe decidere in maggio se introdurre o no la clausola, che resterebbe in vigore per un anno. Diversi politici borghesi vedono in questa limitazione un mezzo per contrastare l'iniziativa dell'UDC contro l'immigrazione di massa. Il testo chiede la reintroduzione dei contingenti e la revisione degli accordi di libera circolazione delle persone.

Il direttore della Seco ritiene invece più efficace migliorare le misure di accompagnamento, in particolare quelle che combattono il dumping salariale, grazie ad una "professionalizzazione" dei controlli. Il Consiglio federale ha già incaricato il Dipartimento dell'economia di migliorare "gestione strategica ed operativa delle misure di accompagnamento" come chiesto dalla Commissione della gestione del Nazionale. Quest'ultima, in un rapporto pubblicato lo scorso ottobre, aveva rimproverato al governo di aver gestito troppo tardi e male le misure accompagnatorie all'Accordo di libera circolazione. In quell'occasione aveva affermato che è improprio parlare di efficienza delle misure di accompagnamento ed aveva invitato Consiglio federale e Seco a comunicare sulla base di dati affidabili.

ATS

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE