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SVIZZERADelitto Trezzini, ecco come l'omicida si fingeva talent scout di modelle

19.02.12 - 11:04
Fra nove giorni si apre il processo nel confronti del giovane che uccise brutalmente Lucie Trezzini. Gli inquietanti particolari delle ultime ore in casa dell'assassino
Keystone
Delitto Trezzini, ecco come l'omicida si fingeva talent scout di modelle
Fra nove giorni si apre il processo nel confronti del giovane che uccise brutalmente Lucie Trezzini. Gli inquietanti particolari delle ultime ore in casa dell'assassino

AARAU - Tre anni fa un drammatico fatto di sangue sconvolse la località di Rieden, nel cantone di Argovia. Lucie Trezzini, friburghese e ragazza alla pari di 16 anni, venne uccisa brutalmente da un 25enne di nazionalità svizzera. Un disoccupato che abbordava per strada ragazze presentandosi come talent scout di modelle da inseririe in fiere o presentazione di gioielli.

Fra nove giorni, a distanza ormai da tre anni dai terribili fatto, si aprirà il processo nei confronti dell'omicida. Il Sonntagsblick ha rivelato oggi gli inquietanti dettagli dell'atto di accusa. Ne esce fuori il quadro di un giovane sbandato che il giorno dell'atroce delitto comprò 4 grammi di cocaina. Ne consumò subito due grammi. Durante il tragitto verso la stazione, incontrò Lucie.

La studentessa di Freiburg, lavorava come ragazza alla pari in una famiglia di Pfäffikon (Svitto). L'omicida giocò nuiovamente la carta dello scopritore di modelle e raccontò alla ragazza che a Baden si sarebbe tenuta un'esposizione di gioielli, (notizia ovviamente falsa) e che lei avrebbe potuto guadagnare in poco tempo circa 500 franchi.

Entrambi si recarono col treno a Rieden e raggiunsero l'abitazione del ragazzo, con l'intenzione di realizzare un servizio fotografico. Lui bevve due birre, e prese della cocaina. Raggiunta l'abitazione  realizzò nella stanza da letto un set fotografico. Posizionò una lampada, e mise sul letto un lenzuolo nero. "Dopo una lunga lotta con se stesso - si legge nell'atto d'accusa del procuratore - se uccidere o meno Lucie, decise di eliminare la ragazza". La colpì inizialmente con un bilanciere. Lei cadde a terra. Poi si recò in cucina e con un coltello tagliò la gola della ragazza. Avvolse il corpo in un lunzuolo, cercando con i cuscini di tamponare il sangue. "Dopo aver  commesso l'omicidio e aver ripulito gli oggetti usati per uccidere Lucie, l'omicida lasciò l'appartamento verso le 18.50 per fare visita ai propri genitori" scrive il procuratore nel suo atto di accusa. Prima di rientrare a casa comprò una bottiglia di Martini e un sandwich. Raggiunto l'appartamento si sdraiò sul letto e chiamò la sua ragazza. Accanto a lui, per terra, c'era il corpo privo di vita di Lucie. Decise che si sarebbe occupato del cadavere il giorno dopo.

La mattina seguente, mentre beveva due bottiglie di vino, iniziò a pulire il pavimento e il tappeto sporco di sangue. Un'operazione che durò oltre 4 ore. Poi spostò il corpo di Lucie nella vsca da bagno.

Dopo quattro giorni dall'atroce delitto il ragazzo si consegnì spontaneamente alla polizia. Alle forze dell'ordine che gli chiedevano il motivo di questo delitto raccontò che era depresso, che non vedeva più alcun senso nella sua vita, che aveva perso il lavoro e aveva problemi con la fidanzata. "Sperava con questo delitto di finire definitivamente in prigione e restarci per tutti i suoi giorni" recita l'atto d'accusa. Il 28 febbraio inizierà il processo nei confronti del 25enne. Durerà due giorni.

RED

 

 

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