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SVIZZERAAddio targhette alle bici, "Il tramonto di un sistema unico al mondo"

30.12.11 - 08:14
Finisce in Svizzera, unico paese al mondo a targare le bici, l'obbligo del contrassegno. I primi furono i lucernesi
Keystone (archivio)
Addio targhette alle bici, "Il tramonto di un sistema unico al mondo"
Finisce in Svizzera, unico paese al mondo a targare le bici, l'obbligo del contrassegno. I primi furono i lucernesi

BERNA - Il contrassegno per le biciclette dal primo gennaio non sarà più obbligatorio. Questo significa che i ciclisti diventeranno personalmente responsabili della loro copertura assicurativa: per il 10% degli svizzeri che non dispone di un'assicurazione responsabilità civile (RC) un incidente potrebbe quindi avere costose conseguenze.

Secondo le stime di Axa Winterthur le due ruote coinvolte in un incidente provocano in media alle auto danni per circa 2000 franchi, in particolare alla carrozzeria. Ben più gravi sono però i casi in cui rimangono ferite delle persone: l'assicuratore ha trattato negli ultimi anni diversi dossier in cui gli esborsi hanno superato il mezzo milione di franchi. In un caso, non ancora concluso, il pagamento potrebbe raggiungere 2 milioni.

Finora tutte le biciclette su cui era incollata una vignetta (dal costo di 5 franchi) erano assicurate sino a 2 milioni. Ora invece il risarcimento sarà a carico della RC privata. "I ciclisti dovrebbero verificare se dispongono di questa assicurazione: se non è il caso raccomandiamo vivamente di stipularla", ha spiegato all'ats Daniel Wernli del Fondo nazionale di garanzia (FNG).

L'FNG risarcisce le vittime quando chi causa l'incidente è ignoto oppure non è assicurato. Non regala però nulla: si limita ad anticipare la somma, concordando poi con il ciclista che ha provocato il sinistro un programma di pagamenti che - a seconda della capacità economica dell'interessato - potrebbe anche durare decenni.

Il fondo è attualmente alimentato dagli automobilisti, che attraverso la loro RC per autoveicoli versano ogni anno 3,40 franchi a testa. Stando a Wernli, nonostante la fine del contrassegno per biciclette, almeno per il momento non è previsto un aumento dei contributi perché il fondo dispone di mezzi sufficienti.

Finora le compagnie assicurative non segnalano un aumento delle richieste di RC. Vi è inoltre ancora tempo sufficiente per agire: chi ha un bollino del 2011 è assicurato sino alla fine di maggio del 2012.

Se ne va un altro pezzo di Svizzera

Per la Svizzera si chiude comunque un'epoca, che non si sa peraltro nemmeno bene quando sia cominciata: quando sia stata montata la prima targa per biciclette (sino al 1988 regnava il metallo, non l'autocollante) non è infatti storicamente accertato. È invece chiaro il contesto generale: a partire dalla fine dell'Ottocento si fa sempre più difficile sulle strade la coabitazione fra le carrozze, i pedoni, le biciclette e le prime auto.

Da qui nasce il bisogno di una identificazione chiara: per le auto la targa diventa obbligatoria dal 1906. Per le biciclette nulla è sicuro, si sa solo che i primi ad aver regolamentato la questione sono stati i lucernesi, sicuramente sulla scia della forte crescita del turismo locale.

Secondo This Oberhänsli, del Museo dei trasporti di Lucerna, in nessun altro paese è esistito un sistema simile per le biciclette. Una testimonianza dell'amore tutto svizzero per l'ordine, forse, ma anche della struttura federalista del paese: per circa 60 anni ogni cantone ha infatti deciso su forma e colore dei contrassegni.

Monika Freund, Ats

 

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