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SAN GALLOPerché Sasha non è stato fermato in tempo?

24.10.17 - 10:33
Il 17enne autore dell’aggressione aveva pubblicato dettagli inquietanti su uno dei suoi profili online. Il servizio psicologico scolastico però non ne era a conoscenza
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Perché Sasha non è stato fermato in tempo?
Il 17enne autore dell’aggressione aveva pubblicato dettagli inquietanti su uno dei suoi profili online. Il servizio psicologico scolastico però non ne era a conoscenza

FLUMS - Interessato ai genocidi ed al “Mein Kampf”, impiegato presso “Al Qaida” e titolare della “Macello infantile SA”. Sono solo alcune delle inquietanti informazioni che Sasha I., il giovane autore dell’aggressione con l’accetta avvenuta domenica sera a Flums, indicava sul proprio profilo di VKontakte, una sorta di Facebook russo. Profilo di cui il Servizio psicologico scolastico, che negli scorsi mesi era intervenuto sulla vicenda, non era incredibilmente a conoscenza.

«Un esame poco serio» - La questione nelle scorse ore ha sollevato diverse critiche. Secondo il Consigliere nazionale PLR Marcel Dobler è incomprensibile che i social network e le principali piattaforme online non siano state consultate per stilare un profilo della persona. «Un esame eseguito su una persona con disturbi comportamentali che non prenda in considerazione queste piattaforme non può essere considerato seriamente».

Certo, un controllo approfondito richiede molto tempo, precisa Dobler. «È sicuramente impossibile verificare tutti i profili online di una persona nel giro di un quarto d’ora». Ma nell’ambito di un controllo completo, come sarebbe lecito attendersi nel caso di Sasha I.,  passare in rassegna i social network più utilizzati dovrebbe essere la prassi.

Una formazione mirata sui social - Secondo il Consigliere nazionale, le procedure adottate dal Servizio psicologico scolastico sono da adattare attraverso una formazione specifica che permetta di approfondire il tema dei network sociali e le relative dinamiche d’intervento. Un punto di vista condiviso anche dal presidente dei Giovani UDC di San Gallo, che in merito ha dichiarato come «alcuni servizi devono ancora compiere il passo decisivo verso i tempi moderni». In particolare, il fatto che il 17enne fosse di origine lettone avrebbe infatti dovuto rendere ovvio un controllo sulla rete sociale di VKontakte.

Impossibile riconoscere ogni pericolo - «Certamente possiamo raccogliere informazioni attraverso internet», conferma Ralph Wettach, direttore del servizio di sostegno psicologico scolastico del canton San Gallo. «Purtroppo, nonostante tutte le precauzioni, l’esperienza e la cooperazione, non è sempre possibile riconoscere i potenziali pericoli». Nel caso di Sasha I. «abbiamo organizzato diversi incontri per verificare se il ragazzo avesse subito violenze, se fosse in grado di distanziarsi dai comportamenti violenti, quali fossero le sue condizioni mentali e le possibilità concrete di minaccia», ha precisato Wettach.

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