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GINEVRA / FRANCIA«Ci faremo esplodere in una chiesa di Ginevra»

22.09.17 - 18:35
Allarme per il messaggio rinvenuto nel telefono di un 28enne radicalizzato. L’uomo dovrà comparire di fronte alla giustizia romanda in ottobre
archivio keystone
«Ci faremo esplodere in una chiesa di Ginevra»
Allarme per il messaggio rinvenuto nel telefono di un 28enne radicalizzato. L’uomo dovrà comparire di fronte alla giustizia romanda in ottobre

GINEVRA - «Ci faremo esplodere a Losanna e in una chiesa di Ginevra, ci rivedremo in Paradiso, prenditi cura di mia moglie, concedimi di giurare fedeltà al Califfato di Daesh». Queste parole, trovate nel telefono cellulare di un 28enne residente ad Annemasse - e schedato S dalle autorità francesi -, lasciano presagire che un doppio attentato diretto alla Svizzera romanda fosse in preparazione. Lo riferisce Le Temps nella sua edizione di venerdì.

Noto alle forze di polizia, l’uomo è stato fermato lo scorso 13 agosto all’uscita da una chiesa, al termine di un battesimo, dopo aver urlato «dovete credere in Dio perché siete in pericolo», seguito da «Allah Akbar», ripetuto a più riprese. Il giorno prima si era sposato, in tutta fretta, nell’appartamente di «un fratello» con una donna con due figli, anch’essa arrestata quella stessa domenica.

A differenza del marito, rinchiuso a Lione e considerato non idoneo ad un trasferimento, la donna è comparsa giovedì di fronte al Tribunale di Thonon, ricevendo una condanna a sei mesi di prigione sospesi per tre anni. Inoltre non potrà entrare in contatto con l’uomo. «Quell’uomo è una bomba ad orologeria, era ad un passo dal compiere l’atto» ha dichiarato il procuratore Philippe Toccanier.

«L’inchiesta, che proseguirà probabilmente in Svizzera, farà emergere nuovi elementi nel prossimo futuro», ha sottolineato il quotidiano. L’autore delle minacce dovrà comparire di fronte alla giustizia romanda il prossimo 12 ottobre. Sempre che il suo stato psico-fisico lo permetta.

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