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ZURIGOUccise il padre in un momento di follia, rimarrà in clinica

05.09.17 - 12:46
Nel dicembre dell’anno scorso, il 28enne accoltellò a morte il padre 52enne e ferì gravemente la madre e il fratello
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Uccise il padre in un momento di follia, rimarrà in clinica
Nel dicembre dell’anno scorso, il 28enne accoltellò a morte il padre 52enne e ferì gravemente la madre e il fratello

 

ZURIGO - Dovrà rimanere fino a nuovo avviso in una clinica psichiatrica il 28enne di Zurigo-Altstetten che nel dicembre 2016, in un momento di follia, uccise a coltellate il padre 52enne. Il giovane ferì gravemente anche la madre e il fratello e cercò di togliersi la vita.

Il Tribunale distrettuale di Zurigo ha giudicato il 28enne non imputabile e, come ha richiesto sia dalla pubblica accusa che dalla difesa, ha ordinato una misura terapeutica stazionaria per il trattamento di turbe psichiche in base all'Art. 59 del Codice penale.

Il 28enne, che non ha mai terminato una formazione professionale e fino al giorno del delitto ha vissuto con i genitori, dovrà quindi rimanere in una clinica psichiatrica e il suo caso sarà riesaminato ogni cinque anni.

L'accusato si trova attualmente nella sezione chiusa della clinica di psichiatria forense di Rheinau (ZH), dove segue una terapia e prende medicamenti. «Le voci che sentivo sono cessate», ha dichiarato in aula.

Quello che si presentò la notte del delitto alle forze dell'ordine arrivate sul posto fu un vero e proprio bagno di sangue. Oltre al padre, deceduto sul posto, anche la madre 54enne e il fratello di 24 anni erano rimasti gravemente feriti. Dopo aver accoltellato i famigliari, il giovane cercò pure di tagliarsi la gola.

Una perizia psichiatrica è arrivata alla conclusione che l'imputato soffriva di una forma acuta di psicosi e di schizofrenia paranoica. Per anni ha consumato fino a dieci spinelli al giorno, perdendo sempre più il controllo della realtà.

Sempre stando alla perizia, la situazione diventò per lui insopportabile quando si innamorò della ragazza di un suo amico. Preso dai sensi di colpa, si mise in testa che delle «persone estranee» volevano vendicarsi della sua famiglia.

A quanto si è appreso al dibattimento, quella notte il 28enne decise di uccidere i famigliari e di suicidarsi perché era convinto che nel giro di 10 minuti qualcuno sarebbe arrivato e avrebbe rapito tutti, per poi torturarli.

Al dibattimento erano presenti anche la madre e il fratello, che nonostante il grave torto subito non hanno rotto i ponti con il ragazzo. Entrambi lo visitano regolarmente in clinica ed hanno deciso di rinunciare a qualsiasi richiesta di risarcimento.

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