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SAN GALLO«Farò di tutto per farti morire»

25.08.17 - 22:59
Minacce di morte sui social network rivolte contro un'adolescente. Il padre, temendo per la sua sicurezza, non la manda più a scuola. Per questa decisione ora è nei guai
«Farò di tutto per farti morire»
Minacce di morte sui social network rivolte contro un'adolescente. Il padre, temendo per la sua sicurezza, non la manda più a scuola. Per questa decisione ora è nei guai

UZWIL - «Distruggerò la tua famiglia», o «farò di tutto per farti morire». Sono solo alcuni dei messaggi che un'adolescente sangallese ha ricevuto lo scorso maggio tramite Instagram.

Stando alla "Wiler Nachrichten" non è la prima volta che la minorenne riceve degli attacchi. Vittima di mobbing, la sua situazione ha cominciato a deteriorarsi all'interno del contesto scolastico, a Uzwil (SG), dallo scorso ottobre. Tanto che il padre ha deciso di non mandarla più a scuola per paura che le succedesse qualcosa.

Dopo la scoperta delle ultime minacce di morte, avvenuta in maggio, Claudio Raschle ha deciso di tenere sua figlia a casa. Fino a che non ha ricevuto una multa dall'istituto scolastico.

«Mi sono sentito abbandonato» - L'uomo, che gestisce una società specializzata in sistemi di allarme e di sicurezza, afferma di aver perso la fiducia nella scuola: «Vorrei solo che mia figlia venisse protetta in modo efficace. La scuola ha insistito per farla ritornare a frequentare i corsi, ma nessuno poteva garantire per la sua sicurezza. Mi sono sentito abbandonato», ha spiegato.

Siccome lo stato psicologico della ragazza continuava a peggiorare, Claudio Raschle alla fine si è rivolto alla polizia. Conseguenza: inizialmente tutti i computer portatili dei compagni di classe della minorenne sono stati sequestrati e controllati, ma senza successo. In seguito la polizia è riuscita a rintracciare l'indirizzo IP dal quale sono state inviate le minacce. Ed hanno scoperto che erano state scritte da un vecchio amico della vittima, anche lui 15enne.

Il papà, ora, si dice sollevato: «Finalmente possiamo tornare alla nostra routine quotidiana. Il caso è nelle mani del Ministero pubblico.

Eppure l'uomo non vuole far tornare la figlia a scuola. Non riesce infatti a tollerare il modo in cui l'istituto ha gestito la situazione. Su raccomandazione di un centro di orientamento professionale l'uomo ha iscritto la 15enne a un pre-apprendistato. «Ha fatto i suoi undici anni di scuola dell'obbligo e ora può fare il pre-apprendistato nell'azienda di famiglia». Anche se la scuola non ha ancora accettato la domanda, il padre spera che presto saranno in grado di chiudere l'intero capitolo.

Contattato, il direttore scolastico Daniel Wyder si è detto a conoscenza del caso, ma non ha potuto esprimersi viste le indagini in corso.

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