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ZURIGOMassacrò l’amico sotto l’effetto della ketamina, oggi la sentenza

09.08.17 - 11:29
Il 32enne, figlio di un mercante d’arte di Küsnacht, rischia fino a 16 anni di carcere. Il verdetto è atteso per le 2 di questo pomeriggio
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Massacrò l’amico sotto l’effetto della ketamina, oggi la sentenza
Il 32enne, figlio di un mercante d’arte di Küsnacht, rischia fino a 16 anni di carcere. Il verdetto è atteso per le 2 di questo pomeriggio

KÜSNACHT - È attesa per le 2 di questo pomeriggio la sentenza nei confronti del 32enne che il 30 dicembre del 2014, sotto gli effetti di un pesante cocktail di droghe, massacrò brutalmente un amico nella villa dei propri genitori a Küsnacht, colpendolo con un candelabro e con una pesante statua d’oro per poi infilargli una candela nella gola e strangolarlo a mani nude.

Dubbi sulla colpevolezza, riferisce oggi il Tages Anzeiger, non ce ne sono mai stati. Lo stesso 32enne, dopo aver trascorso giornate intere lo scorso marzo in aula senza pronunciare una parola, ruppe il silenzio nel corso delle ultime udienze rivolgendosi alla madre e alla sorella dell’amico ucciso e dicendosi «del tutto pentito di quanto commesso» e che «avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di tornare indietro».

D’altro canto, l’imputato ha continuato a dichiararsi innocente nei confronti delle parole della sua ex compagna, che lo accusa di un tentativo di stupro avvenuto mentre i due erano a Londra e di averla scaraventata fuori da un taxi in corsa, entrambi risalenti al 2014. Fatti che andrebbero ad inserirsi in una lunga spirale di violenze, forse generata proprio dal consumo quotidiano di cocaina e ketamina.

La domanda a cui la corte dovrà rispondere, determinando il destino del 32enne, è quindi se fosse o meno «consapevole che avrebbe potuto commettere crimini tanto efferati sotto l’effetto di quelle droghe». Una perizia potrebbe forse “salvarlo” dal carcere, ma l’accusa si dice convinta che l’uomo fosse cosciente degli effetti devastanti che quel mix di sostanze poteva scaturire, ricordando in particolare un’aggressione verso i propri genitori - armato di bastone - risalente al 2011.

Nei confronti dell’imputato l’accusa ha formulato tre possibili richieste di pena: 16 anni in caso di responsabilità parziale; 13 anni in caso di assunzione volontaria del cocktail di droghe; e 10 anni se l’assunzione delle sostanze avvenne per negligenza.

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