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ZURIGOUccise una prostituta, chiesti 18 anni per l'ex banchiere

26.07.17 - 16:08
Il 49enne ha ammesso l'omicidio ma nega l'intenzionalità. La sentenza è attesa per giovedì pomeriggio
Keystone
L'Hotel Dolder, nel quale si consumò il delitto
L'Hotel Dolder, nel quale si consumò il delitto
Uccise una prostituta, chiesti 18 anni per l'ex banchiere
Il 49enne ha ammesso l'omicidio ma nega l'intenzionalità. La sentenza è attesa per giovedì pomeriggio

ZURIGO - La pubblica accusa ha richiesto oggi una condanna a 18 anni di prigione per l'ex banchiere 49enne che nel 2014 uccise un prostituta di 25 anni in un hotel di lusso a Zurigo. L'imputato ammette l'uccisione, ma nega l'intenzionalità. La sentenza è attesa domani pomeriggio.

Il procuratore è convinto che l'uomo abbia agito intenzionalmente e chiede di giudicarlo colpevole di assassinio. La difesa ritiene invece si sia trattato di omicidio. «È stato un delitto passionale», ha sostenuto il difensore, che si è battuto per una pena di 10 anni e 6 mesi di prigione.

L'ex banchiere uccise la giovane prostituta in una camera dell'hotel Dolder Grand a Zurigo. Nascose quindi il cadavere in una grossa valigia che trasportò senza dare nell'occhio nella sua abitazione a Küsnacht (ZH), sulla "costa dorata" del lago di Zurigo, occultandola nella cantina dei vini.

La "teoria di Cenerentola" - L'accusato ha cercato di costruire una "teoria di Cenerentola", sostenendo che era sua intenzione affrancare la prostituta dal suo ambiente. In verità - ha detto il procuratore durante la requisitoria - l'uomo, dopo aver dato le dimissioni alla fine del 2011 dal suo posto di amministratore di patrimoni presso la Cassa pensioni del canton Argovia, ha iniziato a spendere 25'000 franchi al mese per i suoi incontri con la prostituta.

Col passare del tempo stava esaurendo i suoi risparmi, ma secondo l'accusa doveva essere consapevole che la bella "Kathleen" stava con lui soltanto per i soldi. Per il procuratore, l'assassinio della giovane donna fu per l'imputato l'unica via d'uscita per evitare l'umiliazione di essere lasciato.

Una relazione corrisposta - L'accusato ha sostenuto da parte sua che quella con la ragazza polacca era una relazione corrisposta. "Kathleen" avrebbe addirittura voluto andare a vivere con lui, ma la sua decisione di rimanere con la compagna con cui viveva nella villa di Küsnacht avrebbe portato a una violenta lite e alla morte della ragazza.

«Non avevo intenzione di ucciderla», ha affermato il 49enne, che durante la deposizione è tuttavia apparso molto nervoso e si è più volte contraddetto.

A dimostrazione della premeditazione, il procuratore ha citato il fatto che l'uomo portò con sé nell'albergo di lusso una valigia abbastanza grande da nascondere il cadavere. Prima di quell'appuntamento aveva inoltre controllato se la valigia ci stava nell'armadio climatizzato in cui conservava il vino.

Dalle indagini è emerso che la giovane donna morì per strangolamento, dopo essere stata sedata con del Valium, un calmante che l'accusato aveva iniziato a usare di frequente, ha aggiunto il procuratore.

Il fatidico incontro nell'hotel a cinque stelle risale alla notte fra il 14 e il 15 settembre 2014. Il cadavere fu ritrovato nell'abitazione di Küsnacht a dieci giorni di distanza, il 24 settembre.

La polizia intervenne in seguito a una denuncia di scomparsa trasmessa dalle autorità polacche. La giovane donna aveva prenotato un posto su un aereo per la Polonia che era rimasto vuoto.

Una volta nascosto il cadavere, il 49enne si premurò di mettere il raffreddamento dell'armadio per i vini al massimo. Per non insospettire la sua convivente, portò inoltre diversi deodoranti per ambiente in cantina.

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