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SAN GALLOAcquisti illeciti alla Direzione delle dogane, ricorso respinto

26.05.17 - 15:01
Acquisti illeciti alla Direzione delle dogane, ricorso respinto

SAN GALLO - Si delineano, grazie a una sentenza del Tribunale amministrativo federale (TAF), i contorni dell'inchiesta penale in corso a carico di due ex dipendenti della Direzione generale delle dogane per infedeltà nella gestione pubblica, avviata dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC) nel marzo 2016.

I due avrebbero autorizzato in modo illecito acquisti per 22'000 franchi e uno di loro avrebbe utilizzato a scopo personale parte del materiale ordinato a spese dello Stato, per un valore di 12'000 franchi. Gli addebiti sono menzionati nella sentenza del TAF, pubblicata oggi e relativa a un suo ricorso riguardante il certificato di lavoro inviatogli dopo il licenziamento.

Durante una perquisizione nel suo domicilio erano stati ritrovati undici dispositivi informatici, fra cui un iPad e una stampante, che rientravano fra gli oggetti comprati infrangendo la legge.

Alcuni provenivano infatti da un'azienda che non compare sulla lista di quelle con cui l'Ufficio federale delle costruzioni e della logistica (UFCL) ha stipulato un contratto quadro. I restanti erano stati ordinati da una società figurante nell'elenco, ma solo per determinati prodotti.

Con la sentenza odierna il TAF respinge il ricorso dell'uomo, che, dopo essere stato licenziato insieme al collega, contestava il certificato di lavoro rilasciatogli dalla Direzione generale delle dogane. In esso si faceva riferimento a fatti che avevano avuto "una ripercussione negativa sui rapporti di fiducia". L'imputato sperava che il TAF obbligasse il suo ex datore di lavoro a rimuovere il passaggio in questione.

Secondo i giudici sangallesi, l'uomo non contesta il fatto di aver ordinato la merce. A suo avviso ne aveva però il diritto e il motivo per cui parte di essa si trovava a casa sua è da far risalire alla volontà di testarla. Un suo superiore ha tuttavia dichiarato che i dispositivi dovevano essere restituiti e che l'operazione non rientrava nelle mansioni dell'indagato.

L'inchiesta penale è tuttora in corso. Se le accuse dovessero concretizzarsi, i due uomini potrebbero comparire davanti al Tribunale penale federale.

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