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ZURIGOPedofilo condannato a 9 anni e 4 mesi di carcere

19.05.17 - 17:02
Gli abusi ripetuti sono avvenuti tra il 1994 e il 2014, soprattutto in casa sua
Tipress archivio
Pedofilo condannato a 9 anni e 4 mesi di carcere
Gli abusi ripetuti sono avvenuti tra il 1994 e il 2014, soprattutto in casa sua

ZURIGO - Un 51enne svizzero accusato di aver abusato per anni di otto bambini è stato condannato oggi a 9 anni e 4 mesi di carcere dal Tribunale distrettuale di Dietikon (ZH). Dovrà inoltre seguire una terapia durante l'esecuzione della pena.

L'uomo è stato riconosciuto colpevole di coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, atti sessuali con fanciulli, pornografia, violazione della sfera segreta o privata mediante presa di immagini, somministrazione a bambini di sostanze pericolose per la salute e violazione della legge sugli stupefacenti.

Tipografo di formazione, il 51enne svolgeva il ruolo di animatore nell'organizzazione giovanile Cevi Schweiz (Unions chrétiennes suisses in francese, YWCA YMCA Switzerland in inglese; sul suo sito web manca una denominazione in italiano). Egli cercava le sue vittime, tutti ragazzini molto timidi, in famiglie con problemi di varia natura, secondo la procuratrice. Si faceva amici i genitori e ne conquistava la fiducia. «Con almeno una delle madri» ha anche avuto una relazione.

Lo scorso aprile, il ministero pubblico aveva chiesto per il 51enne una condanna di 13 anni di carcere, mentre la difesa auspicava al massimo una pena di tre anni in parte con la condizionale.

Abusi avvenuti tra il 1994 e il 2014 - Gli abusi ripetuti sono avvenuti tra il 1994 e il 2014, essenzialmente in casa dell'imputato, ma in singole occasioni anche a Einsiedeln (SZ), durante vacanze in Spagna e in un hotel in Germania. In genere gli abusi sono cominciati quando i bambini avevano circa otto anni e in alcuni casi sono continuati fino a che avevano raggiunto i 14-15 anni. Nella sua abitazione gli inquirenti hanno trovato migliaia di immagini e film a carattere pedopornografico.

Durante l'interrogatorio in aula l'imputato - arrestato a fine gennaio 2015 dopo essere stato denunciato da due delle sue vittime - aveva riconosciuto «in linea generale» gli abusi e aveva detto di non aver cercato uno specialista per farsi aiutare perché si vergognava dei suoi atti. Aveva tuttavia negato con forza di aver sedato i ragazzini con alcol, sostanze stupefacenti o sonniferi prima di abusarne.

L'uomo aveva tuttavia filmato diversi suoi atti sessuali e nei video i ragazzini sembrano dormire profondamente, aveva rilevato la procuratrice incaricata del caso. Anche durante le vigorose manipolazioni dei genitali non reagiscono e neppure si muovono: un chiaro indizio di sedazione secondo gli specialisti di medicina legale interpellati al riguardo.

«Disposto» a seguire una terapia - L'imputato si era detto «naturalmente disposto» a seguire una terapia durante l'esecuzione della pena. Sebbene si trovi in carcere da ormai due anni finora non lo ha tuttavia mai chiesto.

Uno dei rappresentanti delle vittime aveva detto in aula che per il suo cliente l'imputato era «come uno zio», secondo un altro aveva «lo status di un padre affidatario». Il primo aveva chiesto un risarcimento di 15'000 franchi, il secondo di 25'000. In tutto le richieste di indennizzo ammontano a 80'000 franchi.

La difesa aveva chiesto tre anni di carcere di cui 27 mesi da scontare (corrispondenti al periodo già trascorso in detenzione preventiva) e una terapia ambulatoriale, sostenendo anche che alcuni degli atti oggetto del processo sono ormai andati in prescrizione.

Chiamato a parlare prima della fine dell'udienza l'imputato aveva espresso rimorso e in lacrime aveva chiesto scusa alle vittime e alle loro famiglie. Aveva anche ringraziato i due che lo hanno denunciato, dandogli la possibilità di cambiare. Secondo la perizia psichiatrica, è tuttavia alto il rischio di recidiva.

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