Cerca e trova immobili

SAN GALLOAbusava dei nipoti, niente internamento e pena ridotta

10.05.17 - 18:00
Un 61enne accusato di ripetuti atti sessuali si è visto ridurre la pena perché era stato a sua volta vittima di abusi. Dovrebbe essere sottoposto alla castrazione chimica
Fotolia
Abusava dei nipoti, niente internamento e pena ridotta
Un 61enne accusato di ripetuti atti sessuali si è visto ridurre la pena perché era stato a sua volta vittima di abusi. Dovrebbe essere sottoposto alla castrazione chimica

SAN GALLO - Il Tribunale cantonale di San Gallo ha ridotto oggi in appello da sette a sei anni di carcere la pena per un 61enne accusato di ripetuti atti sessuali con fanciulli e pornografia. Ha inoltre rinunciato per ora a ordinarne l'internamento come deciso in prima istanza.

La sentenza prevede che l'imputato sia sottoposto a un trattamento «stazionario», ha indicato oggi il tribunale. L'uomo dovrebbe essere sottoposto a una terapia per ridurne il testosterone (castrazione chimica). «Se questo trattamento non dovesse avere successo l'internamento sarà da valutare», scrive la corte.

L'imputato, uno svizzero già condannato più volte per reati dello stesso genere, avrebbe abusato sessualmente di due nipoti tra il 2011 (quando uno di loro aveva solo otto anni) e il 2015, filmando e fotografando anche gli atti pedofili. Avrebbe inoltre avuto rapporti sessuali tra il 2007 e il 2009 con un ragazzo non ancora sedicenne conosciuto su internet, che invitava regolarmente a casa sua.

L'uomo era stato giudicato in primo grado nell'agosto 2016 dal Tribunale distrettuale di San Gallo, che lo aveva condannato a sette anni di carcere e ne aveva disposto l'internamento, una misura proposta del perito psichiatrico. Questi aveva definito l'imputato uno psicopatico e aveva messo in guardia dal pericolo di recidiva. Non aveva tuttavia escluso del tutto la possibilità che una terapia potesse avere un qualche effetto e aveva ipotizzato, in tal caso, una revoca del provvedimento.

Nel processo di appello il difensore ha chiesto di nuovo una pena ridotta a cinque anni e la rinuncia all'internamento a favore di una «misura stazionaria». La corte lo ha in parte seguito, tenendo conto del fatto che l'imputato era stato a sua volta vittima di abusi sessuali ripetuti quando era bambino. Per il tribunale, d'altro canto, un internamento non è ammissibile secondo il Tribunale federale finché ci sono ancora possibilità di sottoporre il condannato a una terapia.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE