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ZURIGOLa testa del Böögg esplode dopo 9 minuti

24.04.17 - 19:18
L'evento lascia quindi presagire un'estate calda
Keystone
La testa del Böögg esplode dopo 9 minuti
L'evento lascia quindi presagire un'estate calda

ZURIGO - Il "Sechseläuten", la tradizionale festa delle corporazioni cittadine di Zurigo, che segna la fine della stagione fredda, si è svolto oggi in una splendida giornata di sole. La testa del Böögg, il pupazzo gigante imbottito di petardi che simboleggia l'inverno, è esplosa dopo 9 minuti e 56 secondi. Ciò lascia quindi presagire, secondo la credenza popolare, un'estate calda.

Una morte precoce del pupazzo, alto tre metri e mezzo e pesante un'ottantina di chili, preconizza infatti una bella estate, mentre oltre i 15 minuti le previsioni non sono considerate buone. Negli ultimi 10 anni solo una volta ci voluti meno di 10 minuti per arrivare all'esplosione, nel 2014. L'anno scorso erano stati necessari 43 minuti e 34 secondi dopo l'accensione della pira, avvenuta alle 18.00: una durata record, che lasciava quindi presagire un'estate gelida.

Oggi, dopo che il fuoco è stato appiccato, i cavalieri hanno iniziato a compiere i loro caroselli intorno al rogo in attesa dell'esplosione. La prima è avvenuta già dopo sei minuti.

Oggi pomeriggio si è tenuto il consueto corteo attraverso la città al quale hanno preso parte circa 3500 affiliati delle corporazioni zurighesi. Migliaia di persone hanno approfittato del bel tempo per riversarsi nelle strade cittadine.

Fra gli ospiti figuravano come ogni anno esponenti della politica, dell'economia, dello sport e dello spettacolo: fra questi i consiglieri federali Alain Berset (SP), Johann Schneider-Ammann (PLR), ma anche l'architetto e scultore di fama mondiale Santiago Calatrava, spagnolo naturalizzato svizzero. Il cantone ospite era quello di Glarona.

La tradizione pluricentenaria del "Sechseläuten" (letteralmente "suonare le sei") è legata agli scampanii della cattedrale Grossmünster, che segnavano la fine della giornata lavorativa: con l'inizio della primavera si smetteva alle 18.00 invece che alle 17.00. La festa della primavera, menzionata per la prima volta per iscritto nel 1525, viene celebrata nella forma attuale dal XIX secolo.
 
 

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