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VAUDTradito dal fratello e imprigionato dalla giustizia

22.02.17 - 06:01
Un marito minaccioso è finito dietro le sbarre e poi in un istituto psichiatrico. Questo fino al 2014. Per il suo avvocato «ha pagato abbastanza»
fotolia
Tradito dal fratello e imprigionato dalla giustizia
Un marito minaccioso è finito dietro le sbarre e poi in un istituto psichiatrico. Questo fino al 2014. Per il suo avvocato «ha pagato abbastanza»

LOSANNA - Il mondo di Manuel è crollato quando, nel maggio del 2014, ha scoperto che suo fratello aveva una relazione con la moglie. Furioso, il portoghese ha inondato di SMS il telefono della donna lasciando decine di messaggi di minacce.

Per questo motivo, però, è finito dietro le sbarre. Da principio per motivi di sicurezza, poi in seguito alla condanna (9 mesi), avvenuta, per il quarantenne, nel gennaio del 2015. Sulla base della perizia psichiatrica, che ha rilevato nell'uomo una "schizofrenia paranoide", la corte ha anche ordinato il trattamento presso un istituto specializzato in disturbi mentali.

«A volte la giustizia non colpisce abbastanza forte. Ma qui si tratta di ua persona che ha già pagato il suo debito», sottolinea l'avvocato Olivier Bloch, difensore del portoghese. «Lo shock emotivo subito da questo uomo, che vive la famiglia come un valore molto profondo, ha peggiorato la sua malattia mentale», ha aggiunto.

«La giustizia non mi permette di recarmi in Portogallo per il funerale di mio padre - lamenta Manuel -. È da oltre un anno che voglio risposarmi, ma le autorità rimandano la decisione».

L'uomo, che vive in un istituto, ha subito un ulteriore smacco la scorsa settimana. La sua richiesta di libertà vigilata è stata respinta dal Tribunale cantonale. Secondo i giudici «La decisione non sproporzionata se si considera che il quarantenne è ritenuto ancora potenzialmente pericoloso».

Famiglia devastata - I fratelli e le sorelle di Manuel hanno deciso di stringersi attorno a lui. «Nostro padre ha avuto un attacco di cuore quando ha saputo quello che è successo. Alla fine è morto. Anche nostra madre versa in pessime condizioni di salute. Verrà in Svizzera quando potrà vedere Manuel», spiega una delle sorelle.

Per pagare le spese processuali, un altro fa dei piccoli lavoretti: «Sei giorni su sette. Dalle 6 alle 20».

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