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LUCERNAAlla sbarra l'ex capo dell'ufficio cantonale di informatica

15.02.17 - 09:11
L'uomo è accusato di aver incassato di nascosto 323'000 franchi grazie alla concessione di mandati a società esterne
Alla sbarra l'ex capo dell'ufficio cantonale di informatica
L'uomo è accusato di aver incassato di nascosto 323'000 franchi grazie alla concessione di mandati a società esterne

LUCERNA - L'ex responsabile dell'ufficio informatica del canton Lucerna è oggi a processo davanti a una corte criminale. L'uomo è accusato di aver incassato di nascosto 323'000 franchi grazie alla concessione di mandati a società esterne. L'interessato respinge le accuse.

Nei confronti del 49enne la procura ha chiesto una condanna di tre anni di detenzione, di cui uno da espiare, e una pena pecuniaria - non sospesa - di 18'000 franchi (90 aliquote giornaliere di 200 franchi). I capi di imputazione sono infedeltà nella gestione pubblica ed eventualmente accettazione di vantaggi, nonché ripetuta falsità in documenti.

Stando all'atto d'accusa nel 2010 e nel 2001 l'allora responsabile del comparto informatico del cantone, forte di 80 dipendenti, aveva incassato ripetutamente commissioni - personalmente o attraverso una sua ditta - versate da aziende dopo che queste avevano ottenuto degli appalti. Avrebbe inoltre falsificato dei contratti sottoposti a controlli fiscali. Il ministero pubblico basa le sue informazioni su testimonianze, e-mail e sulla registrazione di telefonate.

La vicenda, emersa nell'autunno 2011 nell'ambito di un controllo di una commissione parlamentare, aveva provocato un polverone a livello politico. I commissari avevano rimproverato al consigliere di stato Marcel Schwerzmann, indipendente di area borghese, carenze a livello di gestione. Il responsabile del dipartimento finanze ha affermato di non aver mai saputo nulla dei contratti fra il capo informatico e le società private. Dopo che sono emersi problemi anche presso la polizia il parlamento ha chiesto al governo di migliorare la sorveglianza dei vertici dell'amministrazione.

Aveva anche fatto discutere l'uso privato di internet da parte dei dipendenti del cantone. Un'analisi del 2010 aveva rivelato che la metà del volume del traffico di dati riguardava motivi non professionali. Non mancavano anche le consultazioni in grande stile di siti pornografici. Anche in questo caso a Schwerzmann era stato rimproverato di aver reagito con poco polso per cambiare la situazione.
 

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