Il caso era scoppiato nel 2009. L'uomo era accusato di aver agito quale intermediario tra un'organizzazione di truffatori e calciatori di Challenge League
BERNA - Finisce con un nulla di fatto un processo con risvolti elvetici nell'ambito dello scandalo internazionale del calcio-scommesse scoppiato nel 2009: il Tribunale penale federale (TPF) ha assolto oggi un 30enne accusato di aver agito quale intermediario tra un'organizzazione di truffatori e calciatori di Challenge League.
Secondo la Procura federale sarebbe stato una sorta di agente al servizio di due persone, già condannate in Germania, che truccavano scommesse. In tal modo avrebbe intascato circa 15'000 franchi.
Per i giudici federali non è però chiaro chi concretamente sarebbe stato danneggiato dagli atti addebitati. Non è quindi possibile condannare l'imputato in base al capo d'imputazione di truffa per mestiere.
L'uomo si è visto così attribuire un risarcimento di 1000 franchi, un indennizzo di 11'600 franchi per i 57 giorni passati in carcere e un indennità di torto morale di 2000 franchi.
Nella sua sentenza il TPF ha fatto notare che è previsto di inserire in una legge federale un articolo che punisca con una pena detentiva fino a tre anni le manipolazioni di scommesse. «In futuro i suoi atti saranno puniti», ha affermato un magistrato rivolgendosi all'imputato. «Oggi però lei può lasciare la sala del tribunale come un uomo libero».
Il ministero pubblico della Confederazione, che aveva chiesto 300 aliquote sospese con la condizionale, deve così registrare una nuova sconfitta.