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FRIBURGOParla il prete pedofilo: «Sono un mostro con una doppia personalità»

14.02.17 - 14:30
Joel Allaz, un frate cappuccino di 76 anni, ha abusato di decine di bambini tra il 1954 e il 1995. Un libro pubblicato da una sua vittima ha fatto esplodere il caso
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Parla il prete pedofilo: «Sono un mostro con una doppia personalità»
Joel Allaz, un frate cappuccino di 76 anni, ha abusato di decine di bambini tra il 1954 e il 1995. Un libro pubblicato da una sua vittima ha fatto esplodere il caso

FRIBURGO - Decine di bambini. Centinaia di abusi. Macchie indelebili. Incancellabili. L’autore di questi gesti disumani, perpetrati tra il 1954 e il 1995 in Svizzera e Francia, è padre Joel, un frate cappuccino di 76 anni. L’anziano prete, che attualmente vive indisturbato in un monastero, è stato citato in un libro - che vuole denunciare e combattere la pedofilia e gli abusi che si annidano nella vita della Chiesa - scritto da Daniel Pittet, una delle sue vittime.

«Un predatore dalla duplice personalità» - Il "Blick" ha incontrato il «mostro» nel suo rifugio. Il 76enne sembra un anziano come tanti. Zoppica. «Mi porto questo fardello sempre con me», dice al giornale d’Oltralpe. Padre Joel confessa di sentirsi come «un predatore dalla duplice personalità». Un bestia selvaggia che ha sfruttato le debolezze delle sue vittime per abusarle. «Spesso erano bambini molto sensibili. In me ricercavano una figura paterna».

«La pulsione era troppo forte» - Ma padre Joel ha sfruttato questo bisogno per creare un legame. «Gli facevo spesso dei regali. Solo molto più tardi mi sono reso conto che li stavo manipolando. Poi mi sono accorto che la pulsione era troppo forte».

«Non riuscivo a fermarmi» - Il 76enne inizia ad avere paura. «Paura di essere scoperto. Ma non potevo fermarmi. È come se dentro di me ci fossero due diverse anime. Due personalità distinte: da una parte il prete che predica amore, dall’altra un predatore con un disagio profondo». Padre Joel ha spesso pensato di togliersi la vita.

«Perché sono un pedofilo?» - «Per quale motivo sono un pedofilo?» Questa domanda tormenta il prete da 15 anni. Quando finalmente si è convinto di doversi fare aiutare si è rivolto ad una clinica psichiatrica. Ma neppure qui il prete ha trovato le risposte che cercava.

«Una mostruosità assoluta» - Papa Francesco non ha esitato a definire « una mostruosità assoluta, un orrendo peccato» i gesti del frate e ricorda che è dovere della Chiesa dar prova di estrema severità coi preti che tradiscono la loro missione e con la gerarchia che li dovesse proteggere. «Come può un prete aver consacrato la sua vita per condurre i bambini a Dio, e finire invece per divorarli in quello che ho chiamato “un sacrificio diabolico”, che distrugge sia la vittima sia la vita della Chiesa? Alcune vittime sono arrivate fino al suicidio. Questi morti pesano sul mio cuore, sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa. Alle loro famiglie porgo i miei sentimenti di amore e di dolore e, umilmente, chiedo perdono», conclude Papa Francesco.

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