Macabra scoperta durante una passeggiata. Sarebbe opera di un cacciatore
LUCERNA - «Non ho mai visto niente del genere», racconta una lettrice al portale 20 Minuten, che lo scorso venerdì si trovava nei boschi tra Meggen (LU) e Adligenswil (LU). Attaccate agli alberi c'erano diverse carcasse di animali, smembrate, scuoiate e inchiodate ai tronchi. «Era veramente surreale e macabro, sembrava di essere in un film horror», ricorda la donna.
Opera di un sadico o di aspiranti satanisti? Niente di tutto questo: si trattava di un'esca, come ci ha spiegato Domink Von Ah della locale associazione dei cacciatori: «È il modo più efficacie per cacciare le volpi in questa stagione e in prossimità di un centro abitato». Per gli escursionisti, quindi, non c'è proprio nulla da temere.
È critico però l'Ufficio di Caccia e Pesca cantonale: l'attività venatoria con esca non è vietata in inverno, conferma il guardiacaccia Philipp Amrein che però non nasconde la propria contrarietà: «Diciamo che questo modo di cacciare è conforme alla tradizione locale ed è legale ma il nostro ufficio vi si distanzia in maniera aperta».
Ah, china la testa: «In effetti questa particolare vicenda è particolarmente infelice», di solito i pezzi di carne usata come richiamo dovrebbero essere più piccolini e nascosti in prossimità del suolo, meglio se nascosti. Insomma, a utilizzare dei metodi così truci la comunità dei cacciatori locali non si fa proprio una bellissima pubblicità: «Ci siamo subito attivati e abbiamo rimproverato i responsabili, non succederà più», conclude.