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BERNALo stupratore e omicida di Brigitte resta dietro le sbarre

20.12.16 - 18:19
All'uomo di 49 anni, che 26 anni fa uccise una ragazza di 18 anni a Bienne, è stata negata la conversione della pena: dall'internamento alla terapia stazionaria
Lo stupratore e omicida di Brigitte resta dietro le sbarre
All'uomo di 49 anni, che 26 anni fa uccise una ragazza di 18 anni a Bienne, è stata negata la conversione della pena: dall'internamento alla terapia stazionaria

BERNA - Esattamente 26 anni dopo lo stupro e l'omicidio della 18enne Brigitte Didier a Bienne (BE), al suo carnefice, ora 49enne, è stata oggi respinta la richiesta di conversione dell'internamento in misura terapeutica stazionaria. Lo ha deciso il Tribunale regionale del Giura bernese-Seeland.

Le condizioni giuridiche non sono state soddisfatte, ha spiegato il presidente della Corte Markus Gross. Non è stato dimostrato chiaramente che l'uomo soffra di un disturbo psichico grave. Non si sa se sia curabile.

Inoltre, non ci sono indizi che una terapia diminuisca chiaramente la probabilità di commettere un altro reato penale. Una misura stazionaria non viene quindi presa in considerazione, ha affermato il tribunale, seguendo la richiesta dell'accusa.

Il caso aveva suscitato viva emozione in tutta la regione. Il corpo della giovane, domiciliata a Tavannes nel Giura bernese, era stato trovato da due scolari, di 12 e 14 anni, sotto il viadotto dell'autostrada A16 all'uscita di Bienne. L'autore del delitto era rimasto ignoto per anni ed era stato identificato solo grazie a progressi nella medicina legale.

Sistematici confronti di test del DNA avevano portato, nel 2003, a scoprire l'identità dell'uomo che aveva violentato e martoriato la giovane con diversi colpi di coltello al torace e alla schiena il 20 dicembre del 1990. Erano in particolare state trovate tracce del suo sperma sulla vittima.

L'uomo stava già scontando una pena di 15 anni per aver ucciso nel 1997 a Bienne un campione svizzero di body-building, marito della sua amante.

Nel 2005 l'assassino, per i fatti avvenuti nel dicembre del 1990, era stato condannato all'ergastolo, sospeso per l'internamento a vita a causa dell'elevato rischio di recidiva. Sentenza poi confermata dal Tribunale d'appello di Berna nel 2006.

L'autore dell'efferato delitto ha sempre negato sistematicamente le accuse e anche oggi ha detto di non ricordarsi nulla. Secondo il suo legale, ripone la speranza che un giorno possa ricordare i fatti accaduti 26 anni fa e riesca ad elaborali. Per far ciò necessita però di ulteriori terapie, come quelle a cui si è sottoposto volontariamente per nove anni. Ma nel penitenziario bernese di Thorberg dalla chiusura del relativo reparto non è più possibile.

Secondo il ministero pubblico non è però chiaro se l'uomo reprima i fatti brutali commessi o li nasconda consapevolmente. Anche nel caso del secondo omicidio commesso nel 1997, infatti, il 49enne aveva sempre negato ogni addebito, fino a tempi recenti, quando l'ha confessato alla propria terapeuta, si è appreso nel processo odierno

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