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STRASBURGO / BERNARicongiungimento famigliare, Svizzera condannata

08.11.16 - 14:14
Il caso rigurada un egiziano che voleva portare in Svizzera il figlio lasciato alle cure della madre
Ricongiungimento famigliare, Svizzera condannata
Il caso rigurada un egiziano che voleva portare in Svizzera il figlio lasciato alle cure della madre

STRASBURGO/BERNA - La Svizzera ha violato il diritto al rispetto della vita privata e famigliare di un egiziano impedendo a suo figlio di raggiungerlo nella Confederazione. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato la Confederazione a versare in tutto 10'000 euro di indennizzi (circa 10'800 franchi).

Il padre di famiglia a 45 anni ha fatto domanda d'asilo in Svizzera, lasciando il figlio alle cure della madre. La richiesta è stata respinta, ma l'uomo ha sposato una cittadina elvetica, ottenendo poi la cittadinanza.

Giunto in Svizzera nel 2003, il figlio è ripartito due anni dopo per disaccordi con la matrigna. Il padre si è in seguito separato dalla compagna, chiedendo il ricongiungimento famigliare con il figlio. Questo diritto gli è stato però negato in ultima istanza dal Tribunale federale nel luglio 2010.

La Corte di Losanna aveva sostenuto che il figlio aveva più contatti in Egitto che in Svizzera e che per gran parte della sua vita era stato allevato da sua madre e da sua nonna. Inoltre, la richiesta del padre è arrivata fuori dai termini previsti.

Secondo la Corte europea di Strasburgo, il rifiuto alla richiesta di ricongiungimento viola il diritto alla vita privata e famigliare e non tiene conto della Convenzione sui diritti dell'infanzia. Il figlio aveva quindici anni quando è stata inoltrata la domanda.

In questi casi il bene del ragazzo è considerato predominante, ha spiegato la Corte, e il Tribunale federale non ne ha tenuto sufficientemente conto. Per questa ragione la Confederazione deve risarcire padre e figlio con un totale di 8'000 euro e pagare 2'000 euro per le spese giudiziarie.

ats
 

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