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VAUDDue pediatre condannate per il decesso di una neonata

25.10.16 - 14:13
Le due dottoresse, che erano state prosciolte in prima instanza, non avevano diagnosticato una meningoencefalite da pneumococco ad una bimba di 11 mesi
Due pediatre condannate per il decesso di una neonata
Le due dottoresse, che erano state prosciolte in prima instanza, non avevano diagnosticato una meningoencefalite da pneumococco ad una bimba di 11 mesi

LOSANNA - Due pediatre sono state definitivamente condannate per omicidio colposo dopo il decesso, nel maggio del 2009, di una bimba di 11 mesi. Non avevano diagnosticato la meningoencefalite da pneumococco di cui soffriva la piccola, morta due giorni dopo il ricovero in ospedale.

Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso delle due dottoresse e confermato la condanna a 30 aliquote giornaliere con la sospensione condizionale, già emessa dal Tribunale cantonale vodese lo scorso 12 marzo. Le due donne dovranno inoltre pagare 30'000 franchi ciascuna di indennizzo ai parenti della vittima e assumere le spese giudiziarie pari a 46'000 franchi.

Il 13 maggio 2009, la bimba era stata ricoverata all'ospedale di Morges (VD) per un'otite, febbre alta, convulsioni e vomito. Poche ore dopo, contattato per telefono, il primario del reparto di neuropediatria del Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) di Losanna aveva emesso una diagnosi che non escludeva una meningite.

La bimba era tuttavia stata mantenuta in osservazione a Morges per l'intera giornata e la serata. Verso le 2.00 del mattino, in seguito a nuove convulsioni, era stata sottoposta a un esame più approfondito, che aveva mostrato l'esistenza di lesioni cerebrali. Elitrasportata allo CHUV verso le 7.00, la bimba è morta il 15 maggio.

«Negligenza colposa» - «Anche se il medico dispone di una grande libertà per decidere cosa deve fare in un caso specifico, le ricorrenti hanno oltrepassato il loro margine di giudizio non facendo tutto ciò che era in loro potere per escludere il rischio di una meningite batterica», indica il TF nella sentenza pubblicata oggi.

"In un caso di urgenza pediatrica come questo", tali analisi rivestono una "priorità assoluta", aggiunge l'Alta Corte. Come il Tribunale cantonale vodese, il TF giudica vi sia stata una "negligenza colposa".

Violato dovere di prudenza - «La scelta dell'inattività - sostiene il TF - era indifendibile visto che le ricorrenti non potevano ignorare che la meningite poteva evolversi in modo fulmineo e che le azioni che avrebbero potuto salvarla erano facili e sicure (trattamenti con antibiotico e/o esami complementari)».

Inoltre, prima del trasferimento del bebè allo CHUV, le ricorrenti hanno messo in atto una sorveglianza insufficiente, rileva ancora il TF. Pur avendo preso le precauzioni raccomandate dalle circostanze, le due pediatre hanno quindi violato il loro dovere di prudenza.

Pediatre prosciolte in prima istanza - In prima istanza, le due dottoresse erano state prosciolte dal Tribunale correzionale di Nyon (VD) nel dicembre 2013. La vicenda era stata ampiamente mediatizzata e le era stata dedicata una trasmissione della RTS.

Informato da una lettera della madre della piccola vittima, il consigliere di Stato Pierre-Yves Maillard aveva deciso di denunciare il caso al medico cantonale, che lo ha poi trasmesso alla giustizia. I genitori hanno istituito la fondazione Marisa Sophie, il cui scopo è di promuovere la ricerca pediatrica.

 

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