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ZURIGOUno stupratore non può essere internato a causa di un cavillo giudiziario

19.10.16 - 20:23
Il Tribunale cantonale di Zurigo ha annullato l’internamento di un uomo condannato per stupro (e omicidio) a causa di un articolo di legge «mal fatto»
TiPress archivio
Uno stupratore non può essere internato a causa di un cavillo giudiziario
Il Tribunale cantonale di Zurigo ha annullato l’internamento di un uomo condannato per stupro (e omicidio) a causa di un articolo di legge «mal fatto»

ZURIGO - Daniel Bussmann, presidente del Tribunale cantonale zurighese, non ha peli sulla lingua: «È frustrante venire rimproverati dai politici di essere troppo “morbidi”, quando sono loro che fanno le leggi».

La dichiarazione di Bussmann si riferisce a un caso preciso, quello di un kosovaro condannato in prima istanza a 9 anni di prigione per stupro e costrizione sessuale nei confronti di una 23enne.  

Nell’ottobre 2011 il kosovaro obbligò la ragazza a praticargli una fellatio, mentre lui si fumava una canna, e infine la violentò. Durante lo stupro il kosovaro minacciò con un coltello la ragazza, e la ferì leggermente.

Interrogato poco dopo dal giudice del Tribunale del distretto di Affoltern, l’accusato si era dichiarato innocente. Dopo l’annuncio del verdetto sia il Ministero pubblico, che aveva richiesto una pena di 12 anni di reclusione, sia l’imputato avevano fatto ricorso.

Martedì scorso, durante la nuova udienza, il kosovaro ha però deciso di confessare, e ha ammesso che la vittima diceva la verità. I giudici hanno potuto così condannare l’uomo a 8 anni e sei mesi di carcere, di cui 5 già scontati. Inoltre dovrà risarcire la ragazza per una somma di 12’000 franchi.

Ma quello che sorprende è la decisione della corte di annullare il suo internamento. Infatti un esperto aveva attestato in prima istanza un alto rischio di recidiva, dovuto ad una personalità dissociativa.

Annullamento dell’internamento - Perché il Tribunale cantonale di Zurigo ha annullato l’internamento? Lo psichiatra incaricato di svolgere una perizia dell’accusato aveva basato la sua valutazione sui delitti commessi quando il kosovaro era minorenne. All’età di 17 anni il ragazzo aveva non solo partecipato a una rapina a mano armata su un taxi, ma anche accoltellato la mamma della sua ex, e questi reati sono stati presi in considerazione nella valutazione dello psichiatra. I fatti, commessi nel 1999, sono stati cancellati dalla fedina penale dopo aver raggiunto la maggiore età. Di conseguenza non possono essere utilizzati contro di lui.

La legge parla chiaro: i reati commessi da minorenne possono essere utilizzati dallo psichiatra per farsi un’idea del suo stato psichico attuale. Ma non può essere utilizzato per realizzare un verdetto di recidiva.

Siccome l’omicidio commesso nel 1999 era l’elemento principale utilizzato dallo psichiatra per giustificare l’internamento, i giudici del tribunale cantonale hanno dovuto ignorare i fatti.

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