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VAUD«Mio figlio e la sua ragazza erano molto innamorati»

01.10.16 - 08:29
All'indomani della tragedia che ha avuto luogo nella città termale, la madre di una delle vittime parla di suo figlio e della sua compagna
«Mio figlio e la sua ragazza erano molto innamorati»
All'indomani della tragedia che ha avuto luogo nella città termale, la madre di una delle vittime parla di suo figlio e della sua compagna

YVERDON-LES-BAINS - Venerdì Jacqueline* ha trascorso tutto il giorno dietro il bancone del suo bistrot in una strada pedonale del centro di Yverdon. Come sempre. Nonostante abbia appena perso suo figlio François*, pugnalato assieme alla compagna a poca distanza dalla sua attività. «Cos'altro devo fare - spiega -. È necessario che mi occupi del lavoro. Almeno penso ad altro». Per tutta il giorno la donna ha continuato a ricevere visite. Tra chi ha voluto porgerle le proprie condoglianze e chi si è offerto per un aiuto.

Jacqueline, intanto, rivive il dramma. «È stato attorno alle 17. C'erano pochissimi clienti, dice. François aveva deciso di andare a trovare la sua ragazza Sylvie*, che vive nell'edificio qui accanto». Trenta minuti dopo la donna vede arrivare polizia e ambulanze. «In un primo momento non sapevamo cosa stesse accadendo. Poi, poco a poco, ci siamo resi conto che era qualcosa di molto grave».

Con gli occhi rivolti verso l'esterno del bar, la donna sospira: «Ogni tanto mi trovo a pensare che entrerà da un momento all'altro per darmi una mano. Ma dovrò abituarmi. Non verrà più». François, 39 anni, formazione da elettricista, lavorava con la madre. «Eravamo molto vicini, ci intendevamo meravigliosamente - racconta Jacqueline -. E dal momento che aveva incontrato Sylvie, tre mesi fa, era molto innamorato. Avevano la stessa età».

Alphonse* vive vicino al luogo in cui è avvenuta la tragedia. È ancora in stato di shock. Gli era accaduto spesso di incontrare Sylvie. «Abitava qui da 2 o 3 anni - racconta -. Lei e Francois erano socievoli e simpatici. Non capisco proprio cosa possa essere preso al vicino di lei per arrivare a pugnalarli». Secondo Alphonse dietro alle ragioni che hanno spinto il 25enne al folle gesto potrebbero esserci problemi di vicinato. «Lo vedevo spesso andare e tornare dal lavoro. Indossava una divisa blu. Aveva l'aria di essere un tipo solitario».

*Nome fittizio

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