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VAUDGiovane paziente psichiatrico si uccide lanciandosi sotto le auto

21.07.16 - 15:36
Istituto nell'occhio del ciclone. Il caso non è isolato. Già due inchieste sono in corso per tragedie analoghe
foto lettore
Giovane paziente psichiatrico si uccide lanciandosi sotto le auto
Istituto nell'occhio del ciclone. Il caso non è isolato. Già due inchieste sono in corso per tragedie analoghe

LOSANNA - Passeggiava, costeggiando l'autostrada. Poi si è lanciato contro le auto in corsa, per togliersi la vita. Accadeva martedì sull'autostrada A9. La vittima del gesto estremo è un 20enne che era in cura presso la Fondazione Nant, a Corsier, vicino al luogo dove si è consumato il dramma. 

Questo istituto psichiatrico aveva già fatto discutere in passato. Nel 2015, una verifica aveva rivelato carenze nella cura dei pazienti, alcune delle quali potevano «mettere in pericolo la loro sicurezza».

«In questo caso seguita procedura corretta» - «C'è un problema di tracciabilità delle informazioni, comprese quelle che riguardano i rischi legati al suicidio», spiega Karim Boubaker, medico cantonale. «Ma tutte le raccomandazioni formulate lo scorso anno sono state soddisfatte dalla fondazione. In questo caso, sono stato immediatamente informato - ammette -. Da una prima stima sembra che non vi siano state violazioni nel trattamento del giovane in questione. Questo paziente era arrivato alla fine della sua presa in carico. E' terribile, ma un gesto del genere può verificarsi in qualsiasi momento». 

Con due inchieste in corso a seguito della morte di due pazienti, nel 2014 e nel 2015, questo atto disperato ha un peso ancora maggiore per la fondazione. «Un istituto psichiatrico è ovviamente più esposto ai suicidi, come alle aggressioni verbali o fisiche, ribatte Alessandra Canuto, direttore medico della Fondazione Nant da marzo. Conduciamo valutazioni periodiche dei rischi. Al mio arrivo qui ho trovato tutte le procedure aggiornate».

Due indagini ancora in corso  - Nel 2014, un paziente schizofrenico di 32 anni si suicidò nell'istituto di Vevey, infliggendosi due coltellate al petto. Il padre sporse denuncia. Nel 2015, una donna di 24 anni è stata trovata morta nel letto della fondazione. Le indagini devono ancora chiarire se si sia trattato di una "falla" nella sorveglianza notturna.

Tredici casi ogni anno - «Il rischio zero è impossibile», osserva Jacques Gasser, capo del dipartimento di psichiatria del CHUV. «Negli ultimi tre anni, vi è una media di tredici suicidi l'anno negli istituti psichiatrici del canton Vaud. Questo vuol dire un tasso di 0,8 suicidi per 1000 ricoveri. La letteratura medica parla di un tasso che va da 1 a 4. La valutazione del rischio, quindi, sembra funzionare abbastanza bene».

 

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