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ZURIGOJulia, esca per pedofili, contattata in un minuto

29.06.16 - 13:00
Il giovane Paul aveva conosciuto il suo rapitore su una chat in internet. Quanto tempo ci mettono gli addescatori a contattare le proprie vittime?
Julia, esca per pedofili, contattata in un minuto
Il giovane Paul aveva conosciuto il suo rapitore su una chat in internet. Quanto tempo ci mettono gli addescatori a contattare le proprie vittime?

ZURIGO - Paul, il 12enne rapito a Gunzgen (SO), ha richiesto più di una settimana per essere ritrovato dalla polizia. Il ragazzino era stato adescato e poi sequestrato da un 35enne tedesco conosciuto su internet.

L'esperto spiega - Come può succedere che sulla chat di un videogioco online, un adulto possa entrare in contatto un bambino? Per scoprire le dinamiche degli adescamenti su minori perpetrati tramite il web, la redazione di 20 Minuten ha contattato Mehmet alias MemoHD. Mehmet è uno Youtuber di Amburgo che sul portale di incontri Knuddels.de già da diverso tempi va a caccia di pedofili.

Esca per pedofili - La comunità virtuale di Knuddels da 14 anni offre decine di forum dove è possibile conoscersi, chattare e flirtare con altre persone da tutto il paese. Purtroppo questo portale offre anche la piattaforma perfetta per chi cerca incontri illeciti. Mehmet ha spiegato telefonicamente ad una redattrice di 20 Minuten il modo per creare un profilo finto sul sito e renderlo un’esca per pedofili.

«Crazy Princess Julia» - La registrazione ha richiesto pochi minuti e oltre a un indirizzo e-mail valido, l’inserimento di pochi dati personali. La richiesta dell’età è una pura formalità. È stata così inserita l’età di Paul, cioè 12 anni. La risposta automatica del sito ha imposto un’età minima di 14 anni per iscriversi. L’account è stato così registrato in un attimo. Sul profilo finto, creato con il nome di “Crazy Princess Julia”, non è stata caricata per contro nessuna immagine.

Toni espliciti - Dopo pochi minuti la casella di posta si illumina ed ecco le prime notifiche di messaggi in entrata dai toni espliciti. «Ciao, posso chiederti qualcosa di un po' sporco?» oppure « Sei formosa? Mi piacciono le donne formose.».

Foto come miele per api - «Se aveste inserito pure una foto, le molestie sarebbero state ancora maggiori» ha assicurato Mehmet alla redazione. Il primo internauta a contattare “Crazy Princess Julia” ha chiesto di spostare la chat su Skype, per potere comunicare tramite video. «Così non possono essere monitorati. Su Knuddels è possibile segnalare i molestatori che poi vengono bloccati», ha spiegato ancora Mehmet.

«Sei una ragazza aperta?» - Un altro uomo non tarda ad esporsi e chiede: «sei una ragazza aperta?». «Chiedigli se ha davvero 17 anni come indica il suo profilo» è stato il consiglio di Mehmet. La risposta arriva subito «No 32. Ti disturba?» la redattrice che si finge Julia dice di essere ancora più giovane «Io ne ho 13 e non 14. Ti disturba?». No l’età non lo disturba e chiede di vedersi su Skype.

Sordido ma non stupido - Il tipo ha ha intenzioni sordide ma non è stolto. Durante la video-chiamata si mette con il sole alle spalle che crea un forte riverbero sulla camera e lo rende irriconoscibile.

Gelato e bacio - La domanda, quasi scontata, arriva dopo poche chiacchiere di circostanza: «Ci vogliamo incontrare?» chiede l’uomo, possibilmente già oggi. «Voglio solo conoscerti e andare a mangiare un gelato». Se poi c’è una buona intese potrebbe pure scappare un bacio, aggiunge. L’appuntamento è quindi solo questione di trovare una accordo. «Alle 18 alla stazione di Zurigo Stadelhofen?». «Ok». Per essere sicuro  di riconoscerla l’uomo si informa precisamente sull’abbigliamento della giovane. «Jeans e magliettina bianca». Lui invece è alto 1.95 metri, capelli biondo scuro e fisico atletico.

Nessuno si presenta - Naturalmente nessuna Julia può presentarsi all’appuntamento, ma i colleghi della redazione vorrebbero recarsi sul luogo dotati di macchine fotografiche e apparecchiature di registrazione. 20 Minuten ha cercato di coinvolgere i funzionari della città e la polizia di Zurigo. Tuttavia, il tempo e le risorse non sono sufficienti. Senza un' esca inoltre l’azione è destinata al fallimento e così è nessuno si reca all’incontro.

Alle 18.15 l’uomo scrive sulla chat: «Dove eri?». «Sono arrivata tardi e non c’eri più. Te ne sei già andato?» ha risposto Julia. L’uomo spiega di aver dovuto tornare al lavoro.

Come il gatto con il topo - Ecco quindi che la redattrice organizza un secondo incontro vicino a scuola. Dei giornalisti di 20 Minuten si appostano. Sulla chat l'uomo continua a chiedere aggiornamenti sulla posizione della ragazza, sul suo outfit e vuole avere ancora una foto della giovane. «Sono in cammino» risponde Julia. Parte così una caccia via chat. «Dove sei?». «Sono qui». «Qui dove? Non ti vedo». L’uomo  dice di guidare una Opel argento e in effetti una macchina simile continua a percorrere la strada avanti e indietro. Ma non si ferma e nessuno scende. Poi per mettere fine alla situazione Julia scrive: «Non ti trovo e non mi piace giocare a nascondino. Me ne vado». L’uomo risponde con uno smiley triste. «Allora me ne vado anche io» poi va offline sulla chat.

Le conversazioni sulle chat e tutte le informazioni riguardanti il caso sono state consegnate alla polizia dalla redazione di 20 Minuten.

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