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VAUDMedico delegò l'intervento all'assistente senza informare la paziente, annullato il proscioglimento

27.05.16 - 16:25
Inoltre la paziente non era stata informata nemmeno dei rischi dell'intervento
Medico delegò l'intervento all'assistente senza informare la paziente, annullato il proscioglimento
Inoltre la paziente non era stata informata nemmeno dei rischi dell'intervento

LOSANNA - Un medico vodese che aveva delegato un intervento chirurgico ad un assistente dovrà rispondere penalmente delle gravi complicazioni post-operatorie subite dalla paziente, non informata del fatto che non sarebbe stata operata dal medico di fiducia.

Il Tribunale federale (TF) ha annullato, nella sentenza pubblicata oggi, il proscioglimento deciso dal Tribunale cantonale. La Corte di prima istanza aveva condannato il chirurgo per lesioni personali gravi a 20 aliquote giornaliere di 500 franchi sospese, nonché al pagamento di una multa di 2000 franchi.

Pur ammettendo che il dottore non aveva informato in modo esauriente la paziente dei rischi inerenti all'intervento e che quest'ultimo sarebbe stato affidato ad un assistente, il Tribunale cantonale aveva considerato l'esistenza di un consenso "ipotetico" da parte della paziente: anche qualora fosse stata informata correttamente - hanno sottolineato - la donna avrebbe approvato l'intervento.

I giudici cantonali hanno inoltre ritenuto che la paziente avrebbe comunque accettato di farsi operare da un medico assistente perché disponeva soltanto dell'assicurazione malattia di base. Se si dovesse applicare questo ragionamento - definito "insostenibile" dal TF - "un consenso ipotetico dovrebbe essere applicato sistematicamente agli assicurati che dispongono soltanto dell'assicurazione di base".

"Ciò equivarrebbe di fatto a negare ai pazienti con la sola assicurazione di base il diritto di sapere per mano di quale medico saranno operati e dunque di formulare eventuali opposizioni, oppure di rifiutare l'intervento".

Questo modo di fare "sarebbe contrario alle regole fondamentali relative al consenso libero e consapevole del paziente, sancite dal diritto assoluto alla libertà personale e all'integrità fisica", sottolineano i giudici, rinviando la causa al Tribunale cantonale, che dovrà ora riesaminare il caso alla luce di queste osservazioni.

Dopo aver subito un'ablazione dell'utero in un ospedale dell'Est vodese, la donna era stata colpita da emorragia e aveva dovuto sottoporsi ad altri tre interventi chirurgici.

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