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ARGOVIALa doppia vita dell'uxoricida di Brugg: era già sposato in Turchia

25.05.16 - 11:08
La moglie era stata trovata morta quasi tre anni fa in un’auto. La Procura ha scoperto che l’uomo aveva organizzato un matrimonio di comodo per ottenere il permesso di soggiorno
L'auto in cui fu trovata la vittima (Polizia cantonale di Argovia)
La doppia vita dell'uxoricida di Brugg: era già sposato in Turchia
La moglie era stata trovata morta quasi tre anni fa in un’auto. La Procura ha scoperto che l’uomo aveva organizzato un matrimonio di comodo per ottenere il permesso di soggiorno

BRUGG - Un omicidio premeditato. Un delitto a sangue freddo. È stato rinviato a giudizio dal Ministero pubblico argoviese con l'accusa di assassinio, il 43enne turco che quasi tre anni fa, era il 23 luglio del 2013, avvisò la polizia di aver trovato il corpo della moglie, una svizzera 50enne, esanime nell’auto a Laffohr, un quartiere periferico di Brugg. 

Sospetti - I sospetti, però, si concentrarono fin da subito sul marito, che al momento del delitto viveva separato dalla donna a causa delle continue violenze domestiche che l’uomo infliggeva alla vittima.

Indagini complesse - Le indagini condotte dalla procura di Brugg-Lauffohr, molto complesse, hanno rivelato particolari inquietanti sul 43enne turco. Particolari che hanno convinto i pubblici ministeri argoviesi a richiedere la pena di assassinio.

Doppia vita - L’uxoricida, al momento del delitto, conduceva una doppia vita. L’uomo, che era sposato da 4 anni con la donna svizzera, aveva già una moglie e quattro bambini nel suo Paese d’origine secondo le usanze islamiche. Durante quel periodo l’accusato andava a trovarli regolarmente e li sosteneva finanziariamente.

Matrimonio di comodo - Ma non è tutto. L’accusa sostiene che l’uomo abbia sposato la donna svizzera solo per ottenere il permesso di soggiorno nel nostro Paese. Il suo obiettivo era quello di ottenere il documento definitivo, dopo 5 anni, richiedendo il divorzio subito dopo. Ma qualcosa nel piano va storto.

Voleva lasciarlo - La donna, dopo 4 anni di matrimonio, decide di lasciare quell’uomo violento. E a maggio 2013, due mesi prima della morte, lo butta fuori di casa e chiede il divorzio. Una richiesta che fa infuriare l’allora 40enne turco, in quanto, per ottenere il permesso definitivo, necessitava ancora di un anno di unione.

Omicidio unica soluzione - All’uomo, per non perdere tutto, non rimane che una scelta: uccidere la moglie. E così fece. La moglie era stata trovata, con il corpo pieno di ferite, morta in auto. Le analisi avevano provato fin da subito che il carnefice era il marito. Marito che ha subito sottolineato di «non ricordare nulla di quel giorno», senza però negare il fatto.

Gli inquirenti: «Abbiamo indizi sufficienti» - Gli inquirenti sostengono di aver raccolto indizi sufficienti per provare la colpevolezza dell'uomo. Il processo, la cui data non è ancora stata fissata, si terrà davanti al Tribunale distrettuale di Brugg.

 

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