Quando il sogno rischia di costare caro. La storia di una giovane zurighese quasi ingannata dall'agenzia Ipop
ZURIGO - Al giorno d'oggi il talento è importante, o no? La televisione è zeppa di gente che tenta di essere più brava di altra gente: che siano, cuochi, cantanti o artisti poliedrici le trasmissioni consacrano volentieri il percorso del dilettante con la voglia di sfondare.
E non sono solo i produttori televisivi ma anche le agenzie. Una fra queste, l'americana International Presentation of Performers (Ipop), gira il mondo a caccia stelle da infilare nel piccolo schermo o su grandi palchi. La sua fama però (basta una rapida googlata) non è proprio immacolata. In molti, infatti, si chiedono se si tratti di una cosa vera o uno specchietto per gonzi. Forse qualcuno ce l'ha anche fatta ma sono di più le storie degli altri 999, come quella che un'aspirante star 15enne di Zurigo ha raccontato al Beobachter dopo una selezione di Ipop tenutasi nella sua città.
La cornice era di quelle prestigiose: l'Hotel Renaissance e tutto sembrava andare alla grande: avevaconvinto i giudici ed era «passata al secondo turno». Ma qui, racconta la madre ecco cascare l'asino: «La bolletta che ci è stata proposta per continuare il percorso era di circa 12¦000 franchi, e non c'erano garanzie». Inclusi nel "pacchetto" cinque giorni in albergo negli States, colloqui privati con professionisti del settore e coaching via Skype con una star affermata di Hollywood. Mamma e papà però hanno detto stop.
«Giovani e adulti aspiranti artisti sono sempre più spesso vittima di approfittatori, questo tipo di truffe è in rapido aumento», conferma Sara Stalder della associazione per la tutela dei consumatori SKS, «spesso i sogni e le passioni fanno fare la scelta sbagliata. Purtroppo l'ingenuità si paga».