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BERNA«Rischiava di perdere la faccia. La vittima lo aveva smascherato»

19.04.16 - 11:19
Un cittadino serbo rischia 20 anni per l'omicidio di una donna che doveva testimoniare contro di lui in un caso di frode all'AI
Foto TiPress
«Rischiava di perdere la faccia. La vittima lo aveva smascherato»
Un cittadino serbo rischia 20 anni per l'omicidio di una donna che doveva testimoniare contro di lui in un caso di frode all'AI

THUNSTETTEN - «Non mi ero mai trovato di fronte ad un caso del genere», ha dichiarato lunedì la procuratrice Géraldine Kipfer di fronte al Tribunale del distretto di Emmental-Oberaargau.

Al banco degli imputati siede D., cittadino serbo di 55 anni che, il primo ottobre 2013, avrebbe brutalmente pugnalato un'assistente medica di 38 anni presso il suo domicilio a Thunstetten (BE). «Rischiava di perdere la faccia perché la vittima lo aveva smascherato», ha spiegato ai giudici la procuratrice prima di chiedere una pena di 20 di prigione per l'omicidio.

L'imputato aveva percepito illegalmente, per una decina di anni, una rendita AI per una presunta mobilità ridotta causata da un incidente sul lavoro. La vittima però lo aveva notato camminare per strada mentre trasportava numerose borse senza alcuna difficoltà, e aveva quindi comunicato il tutto al suo capo, nonché medico di famiglia del serbo.

Il cinquantenne si è presentato lunedi di fronte ai giudici in sedia a rotelle e, nonostante le prove, ha negato in toto le accuse a lui rivolte, rifiutandosi di rispondere alle domande della Corte. L'uomo ha quindi proseguito nella sua pantomima alzandosi ripetutamente e denunciando forti dolori alla schiena e alla testa, finché il presidente del tribunale non lo ha rimesso al suo posto con un perentorio: «La finisca con questa commedia e risponda alle domande».

Verso la fine dell'udienza, l'avvocato della famiglia della vittima ha letto una toccante lettera redatta dai famigliari, chiedendo poi la reclusione a vita oltre ad un risarcimento danni per la famiglia.

«Non sappiamo veramente cosa passi nella sua testa» ha invece dichiarato la difesa, ripiegando sulla carta dell'infermità mentale e chiedendo l'assoluzione dell'imputato. Una richiesta che ha scatenato forti reazioni nell'aula, costringendo il presidente a richiamare i presenti all'ordine.

Il verdetto è atteso per giovedì.

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