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BASILEAProstitute dalla Thailandia, smantellata tratta di donne

03.02.16 - 07:18
Sfruttate da un cartello di loro connazionali sono state liberate della polizia: «Non potevano uscire all’esterno»
Prostitute dalla Thailandia, smantellata tratta di donne
Sfruttate da un cartello di loro connazionali sono state liberate della polizia: «Non potevano uscire all’esterno»

BASILEA - Dieci persone di ambo i sessi e di nazionalità thailandese sono finite in manette in seguito a un’azione coordinata delle autorità di Soletta e Basilea Città.
Vari i capi d’accusa fra i quali spicca il traffi co di essere umani. Gli agenti avrebbero setacciato in particolare uno stabile cittadino nel quale pare si trovassero diversi locali a luci rosse.
Al suo interno svolgevano la loro attività diverse professioniste del sesso, fatte venire perlopiù dalla Thailandia e che non erano riuscite ad ottenere permessi negli altri cantoni svizzeri.
Molte di loro, ha spiegato a 20 minuten l’avvocato Valentin Landmann, erano già prostitute prima di arrivare in Svizzera.
«Non potevano fare altro che lavorare in nero», ha spiegato al quotidiano Susanne Seytter del Centro d’assistenza alle migranti e alle vittime della tratta delle donne (FIZ). Il numero di vittime di questo cartello, ribadisce il FIZ, è tutt’ora imprecisato ma importante. Il loro sfruttamento sessuale avveniva nella segretezza: «Non potevano praticamente mai uscire all’esterno».

Il motivo è semplice: evitare l’occhio della legge e i controlli.
Le ragazze, clandestine e senza possibilità di lavorare, finivano per consegnarsi nelle mani dei loro aguzzini che finivano così per approfittarsi di loro costringendole a prostituirsi per ripagare le spese di viaggio e di alloggio.
«Più che di “mafiathai”», puntualizzano sia Seytter sia Landmann, «si dovrebbe parlare di una rete ben funzionante di contatti con fini delinquenziali, e in Svizzera questa non è la sola». 

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