Cerca e trova immobili

SVIZZERAPalazzo federale, il siriano voleva andare in Gran Bretagna

02.10.15 - 13:21
Si stanno chiarendo le dinamiche della vicenda che ha visto protagonista un curdo siriano residente a Losanna
Palazzo federale, il siriano voleva andare in Gran Bretagna
Si stanno chiarendo le dinamiche della vicenda che ha visto protagonista un curdo siriano residente a Losanna

BERNA - L'uomo che ieri pomeriggio si è piazzato sul parapetto della terrazza di Palazzo Federale, minacciando di darsi fuoco, è un curdo siriano residente a Losanna che voleva lasciare la Svizzera, dove ha richiesto asilo, per recarsi in Gran Bretagna.

Lo ha detto egli stesso ad un giornalista del quotidiano "Le Temps", dopo aver richiesto di discutere con qualcuno che parlasse francese.

Oltre al giornalista, sul posto si è recato anche il presidente del Consiglio degli Stati Claude Hêche (PS/JU), mentre nelle vicinanze erano appostati vari mezzi della polizia e dei vigili del fuoco nonché ambulanze.

Il curdo, che si esprimeva piuttosto male in inglese e francese, sembra avesse avuto dei problemi con dei funzionari della Segreteria di Stato della migrazione (SEM). Apparentemente sperava che Claude Hêche potesse intervenire presso un'ambasciata svizzera per aiutarlo a raggiungere un altro paese.

L'uomo, di una quarantina d'anni, si era accovacciato attorno alle due del pomeriggio sul muretto del lato sud di Palazzo Federale, minacciando di immolarsi o gettarsi nel vuoto. A più riprese si era cosparso di benzina.

Le forze dell'ordine hanno parzialmente chiuso la zona ai passanti e hanno inviato sul posto due mediatrici della polizia cantonale. Durante le lunghe ore di negoziato Palazzo Federale non è stato evacuato e anche le visite guidate si sono svolte regolarmente, stando a quanto ha riferito la polizia.

La situazione si è risolta verso le 20.50. Il curdo, che ha un passaporto siriano, non ha opposto resistenza ed è stato preso in custodia dalla polizia, che lo ha poi accompagnato in un istituto adeguato per accertamenti.

Se per lui ci saranno conseguenze legali non è ancora noto. "Stiamo ancora chiarendo la questione", ha detto all'ats il portavoce della polizia cantonale, Christoph Gnägi, rilevando comunque che il siriano non ha mai messo in pericolo nessuno, tranne sé stesso. Per la tutela della personalità la polizia al momento non fornisce altre informazioni.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE