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Dramma di Rheinfelden, come mai l'auto ha preso fuoco? Questa eventualità è "molto rara", secondo l'USTRA. L'esperto del TCS suggerisce alcune ipotesi
RHEINFELDEN - È "molto raro" che dei veicoli prendano fuoco in seguito a un incidente. Lo dichiara l'USTRA, in relazione all'incidente avvenuto nel fine settimana a Rheinfelden (AG), nel quale hanno perso la vita cinque uomini, e due donne sono rimaste gravemente ferite.
Come mai dall'auto, dopo il tremendo schianto contro un palo della luce e un albero, sono divampate le fiamme? Lo spiega Pascal Berchtold, direttore tecnico del TCS: "La maggior parte delle volte l'incendio scoppia nella zona del motore, ma è inoltre possibile che l'incidente provochi delle scintille che, nel caso entrino in contatto con la benzina, possono dare vita alle fiamme".
Fiamme - Solitamente un incendio partito dalla zona del motore impiega mediamente tra i cinque e i dieci minuti per raggiungere l'abitacolo. Berchtold spiega che il fuoco può originarsi anche dal serbatoio del carburante posto sotto la vettura. "La protezione che lo circonda è di plastica. In caso di un urto violento può deformarsi o rompersi, e se della benzina entra in contatto con il tubo di scappamento rovente, ecco che il fuoco può divampare".
Le contromisure - I costruttori, per evitare questo tipo di rischi, utilizzano materiali difficilmente infiammabili, inoltre "la pompa che pesca il carburante dal serbatoio si ferma immediatamente, in caso d'incidente", aggiunge Berchtold.
L'inchiesta prosegue - Nel frattempo le autorità argoviesi stanno procedendo nell'inchiesta. Prelievi di sangue e urine sono stati effettuati sulle cinque vittime, per stabilire se avessero preso droghe o ingerito alcolici.
Scenario agghiacciante - Di sicuro lo scenario che i primi soccorritori si sono trovati davanti è stato agghiacciante: Carlo Wernle, il primo pompiere giunto sul posto, ha dichiarato al Blick: "Mi sono già trovato davanti a diverse situazioni orribili, ma non avevo mai visto cinque persone bruciate all'interno di una vettura. È stata un'immagine orribile. Non vedevo altro che corpi carbonizzati. Sapevamo che non potevamo fare più niente per loro".
