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LUCERNARagazza violentata e ora paralizzata: taglia di 10.000 franchi per rilanciare l’inchiesta

24.08.15 - 09:37
Nel caso di Emmen è stata offerta una ricompensa a chi fornirà dettagli utili per le indagini. Una prima svizzera, anche se il codice penale prevede questa possibilità
Ragazza violentata e ora paralizzata: taglia di 10.000 franchi per rilanciare l’inchiesta
Nel caso di Emmen è stata offerta una ricompensa a chi fornirà dettagli utili per le indagini. Una prima svizzera, anche se il codice penale prevede questa possibilità

EMMEN - Il caso ha scioccato l’intera Svizzera. Più di un mese fa, la sera del 21 luglio, uno sconosciuto si è gettato su una ciclista di 26 anni a Emmen nel Canton Lucerna. La donna cadendo ha battuto la schiena sul terreno, prima di venire violentata e abbandonata in una foresta al suo triste destino. Quella caduta le ha provocato gravi ferite, che la costringeranno ad una vita sulla sedia a rotelle.

La polizia lucernese aveva subito lanciato l’appello ad eventuali testimoni, ma fino ad ora dell’aggressore nessuna traccia. Il ricercato parla male il tedesco ed è alto tra i 170 e i 180 centimetri. Il 6 agosto il Ministero pubblico lucernese ha deciso di dare una ricompensa di diecimila franchi alle persone che potessero dare informazioni utili per catturare il violentatore. Una misura più unica che rara in Svizzera.

Il codice penale in vigore dal 2011 prevede questa possibilità. Prevede di accordare un premio “a chi porta un contributo decisivo nello svolgimento delle ricerche”. La misura è molto rara e per ora non è mai stata usata né in Ticino né nella Svizzera romanda, ma esiste. “Proporrei il premio solo come ultima ratio - spiega a 20 minutes Fabian Gasser procuratore generale del Canton Friborgo -. Solo nel caso i metodi tradizionali non funzionassero. L’esempio del caso di Emmen è da questo punto di vista perfettamente calzante: un episodio grave le cui indagini sono ad un punto morto”.

Anche il collega vodese Eric Cottier concorda che l’uso di questa possibilità deve essere usata solo per circostanze straordinarie. “Il fatto che il caso lucernese sia uno dei primi dimostra la rarità con cui viene utilizzata questa possibilità”.

Per Gasser la prospettiva di una ricompensa potrebbe creare un effetto perverso: un afflusso di false notizie che la polizia dovrebbe in seguito verificare. Il procuratore generale ricorda come le autorità sollecitino spesso la popolazione per ritrovare dei malfattori, ma senza utilizzare premi in denaro. “L’appello classico fa riferimento al senso civico delle persone, mentre la promessa di una ricompensa può risvegliare istinti meno nobili nella popolazione. Alcuni potrebbero inventarsi delle false informazioni solo per guadaganre dei soldi.”

A Lucerna il Ministero pubblico parla con discrezione dopo l’offerta di ricompensa. “L’inchiesta è in corso e gli inquirenti seguono diverse piste”.

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