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ZURIGOEbreo aggredito durante l'addio al celibato

28.07.15 - 12:09
Il gruppo di neonazisti in festa ha insultato e sputato in faccia alla loro vittima, un 45enne
Ebreo aggredito durante l'addio al celibato
Il gruppo di neonazisti in festa ha insultato e sputato in faccia alla loro vittima, un 45enne

ZURIGO - Sta continuando a suscitare interrogativi e discussioni la notizia dell'aggressione di un gruppo di neonazisti nei confronti di un ebreo ortodosso avvenuta nel circondario 3 di Zurigo.

Il fatto risale allo scorso 4 luglio, ma è stata la SonntagsZeitung a rendere pubblico l'episodio nella sua ultima edizione.

Il gruppo di neonazisti, formato da una trentina di persone, ha aggredito l'uomo, sui 45 anni, con minacce, insulti, slogan antisemiti, sputi in faccia e spintoni. Soltanto quando è giunta la polizia sul posto i giovani estremisti si sono fermati.

Tra i neonazisti ci sarebbe una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, tale Kevin G., 27enne di Hombrechtikon, cantante del gruppo rock "Amok", che dovrebbe tenere un concerto il prossimo 1° agosto a Zurigo nell'ambito di una sorta di festival chiamato "Rock per la Patria", in cui parteciperanno gruppi musicali dell'estrema destra provenienti anche dalla Germania e dall'Inghilterra.

Ieri il canale televisivo "Tele Züri", ha svelato nuovi dettagli sulla vicenda. I fatti si sono verificati durante i festeggiamenti per un addio al celibato. Il gruppo di amici, partito da Hombrechtikon, si è recato a Zurigo a bordo di un vecchio autobus inglese a due piani. Durante il viaggio, così ha raccontato il conducente, gli animi si sarebbero scaldati a causa del consumo massiccio di bevande alcoliche e a poco sarebbero serviti i suoi tentativi di conciliazione.

A livello politico è stato Dominic Lüthard, presidente del PNOS, il partito dei nazionalisti svizzeri, ad intervenire su Facebook attraverso un messaggio in cui non vengono risparmiate critiche nei confronti dell'autore dell'articolo apparso sulla SonntagsZeitung: "Questo Fabian Eberhard è un giornalista triste. Non rimarrei sorpreso se non fosse riservata la stessa comprensione che abbiamo noi alla sua campagna di odio. In tutti i casi non avremo alcuna compassione se qualcuno gli darà la lezione che si merita".

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