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VAUDVittima del "sadico di Romont" condannata in appello per abusi

23.06.15 - 15:33
L'uomo è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere per coazione sessuali e atti sessuali con fanciulli
Vittima del "sadico di Romont" condannata in appello per abusi
L'uomo è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere per coazione sessuali e atti sessuali con fanciulli

LOSANNA - Il Tribunale cantonale vodese ha confermato oggi, diminuendola leggermente, la pena inflitta ad un 44enne, condannato in prima istanza a quattro anni di reclusione per aver abusato di tre bambini fra il 2004 e il 2013. L'uomo è uno dei due ragazzi che scamparono negli anni Ottanta al serial killer denominato "il sadico di Romont".

I giudici cantonali hanno condannato il vodese a tre anni e mezzo di carcere per coazione sessuali e atti sessuali con fanciulli. Il ricorso dell'imputato è stato "molto parzialmente ammesso" per quel che riguarda la frequenza degli abusi, impossibile da accertare.

Confermando per il resto la sentenza "meticolosa, rigorosa e completa" dei giudici di prima istanza, il Tribunale cantonale ha rilevato che l'uomo ha avuto un impatto "devastante" sulle piccole vittime, che all'epoca dei primi abusi avevano da quattro a sei anni.

L'individuo - hanno rilevato - non ha espresso alcun rammarico, persistendo a negare i fatti rimproveratigli e atteggiandosi a vittima della società. Quale circostanza attenuante gli è stata riconosciuta la sofferenza provata per l'intera sua vita, in seguito alle violenze subite da adolescente, quando fu vittima del sadico.

In prima istanza, a dimostrazione degli abusi i giudici avevano considerato a carico del vodese un "insieme di elementi concordanti": i tre bambini - due bimbe e un maschietto - hanno accusato l'uomo di averli costretti a più riprese ad atti sessuali, nonché di averne subiti.

Come già i giudici di prima istanza, anche il Tribunale cantonale considera le dichiarazioni dei bambini "credibili e conformi alla verità". La Corte ha rifiutato di tener conto di una perizia privata presentata dalla difesa, considerata come "priva di garanzie di obiettività".

Iniziato in maggio, il processo era stato sospeso per permettere al Tribunale di consultare il rapporto steso dal medico psichiatra francese sollecitato dalla difesa. Il legale dell'imputato non era invece riuscito a ottenere la convocazione di ulteriori testimoni, nonché lo svolgimento di perizie supplementari relative alla credibilità delle vittime.

Il serial killer, Michel Peiry, è stato condannato all'ergastolo nel 1989 per aver ucciso cinque giovani, tra cui anche un ticinese.

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