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ZURIGOBlatter contro Platini: "Perdono tutti, ma non dimentico"

30.05.15 - 09:21
Il presidente della FIFA si lamenta dell'"astio" della UEFA nei suoi confronti. Scandalo corruzione: sono attese altre incriminazioni
Blatter contro Platini: "Perdono tutti, ma non dimentico"
Il presidente della FIFA si lamenta dell'"astio" della UEFA nei suoi confronti. Scandalo corruzione: sono attese altre incriminazioni

ZURIGO - Sorrisi e strette di mano, ma è solo apparenza: tra Joseph Blatter e Michel Platini è guerra aperta. Il presidente della FIFA, appena rieletto per il suo quinto mandato, ha denunciato ai microfoni della RTS un "astio, che non viene da una sola persona alla UEFA, ma da un'intera organizzazione, che non ha capito che (nel 1998) sono diventato presidente".

Blatter se la prende direttamente con Platini: l'ex campione francese ha guidato la campagna a favore dell'avversario del 79enne vallesano, il principe giordano Ali Bin al-Hussein, e aveva chiesto al presidente FIFA, senza mezzi di termini, di dimettersi alla luce dello scandalo suscitato dagli arresti della giustizia americana. Il commento di Blatter è inequivocabile: "Perdono tutti, ma non dimentico".

Il presidente della massima istituzione calcistica mondiale ha una visione chiara di quanto è accaduto nei giorni scorsi: "Ci sono dei segnali che non ingannano: gli statunitensi erano candidati alla Coppa del mondo del 2022 e hanno perso". Blatter si lamenta inoltre dell'ingerenza delle autorità americane, che hanno atteso la convocazione del congresso a Zurigo per compiere gli arresti.

Tornando a Platini, Blatter ha dichiarato che "non possiamo vvere senza l'UEFA e l'UEFA non potrà vivere senza di noi".

Altre incriminazioni in vista - "Sono ragionevolmente sicuro che ci sarà un altro giro d'incriminazioni" nell'ambito delle indagini sulla corruzione nella Fifa. Lo ha detto il capo dell'Irs, l'agenzia del fisco Usa, Richard Weber, che ha anche sottolineato - riferisce il New York Times - come nel corso delle indagini "una cosa ha portato ad un'altra, che poi ha portato ad un'altra ancora e ad un'altra". Weber ha anche affermato di non credere che ci sia mai stata una decisione d'indagare il calcio, "noi volevamo perseguire la corruzione".

"Il caso è iniziato come una questione di tasse contro l'alto dirigente del calcio Usa Chuck Blazer", ha detto ancora Weber, aggiungendo che ora "il nostro coinvolgimento non riguarda più solo l'aspetto delle tasse".

"Quando veniamo coinvolti in un caso di corruzione internazionale come questo, noi utilizziamo il nostro expertise finanziario per seguire i soldi", ha detto ancora, Weber, che non ha voluto aggiungere altro sulle nuove possibili incriminazioni.

 

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