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L'apicoltore non ha preso le necessarie precauzioni e un 73enne, punto, è morto per shock anafilattico
GINEVRA - Un apicoltore ginevrino è stato condannato per omicidio colposo per aver provocato la morte di un uomo di 73 anni nel settembre 2012. L'uomo aveva eliminato un nido di vespe ai vicini della vittima "senza prendere le necessarie precauzioni", ha sentenziato oggi il Tribunale di polizia.
Al 34enne sono state inflitte 90 aliquote giornaliere (di 100 franchi l'una) con la sospensione condizionale. Dovrà inoltre versare ai famigliari della vittima più di 66'000 franchi, una somma che comprende l'indennizzo per torto morale, il danno materiale e le spese giudiziarie.
Il dramma risale al 27 settembre 2012, quando una coppia importunata da un nido allestito dalle vespe in un vaso chiese ad un apicoltore professionista di intervenire. Nel distruggere il nido, il trentenne aveva liberato un centinaio di insetti, che aveva aggredito i vicini intenti a pranzare sul balcone. Punto quindici volte, il vicino di 73 anni era deceduto due giorni dopo all'ospedale, vittima di uno shock anafilattico.
Il Tribunale di polizia ha rimproverato all'apicoltore di non aver agito con la dovuta prudenza: è intervenuto a fine settembre a mezzogiorno, un periodo e un'ora durante i quali le vespe risultano particolarmente aggressive. Pur conoscendo la pericolosità degli insetti, che causano da due a tre decessi all'anno in Svizzera, l'apicoltore ha inoltre omesso di avvertire il vicinato del suo intervento, per il quale è stato remunerato.
Il Ministero pubblico aveva chiesto la condanna del giovane a otto mesi di carcere con la sospensione condizionale. L'avvocatessa dell'apicoltore ha annunciato che farà ricorso.
