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L’uomo, nello Sri Lanka in vacanza, sarebbe coinvolto nell’aggressione e nell'uccisione di una studentessa
ZURIGO/JAFFNA - L'omicidio di Vithiya, una studente di 18 anni, scuote lo Sri Lanka. Secondo i primi elementi dell'inchiesta, la ragazza è stata legata con la cravatta della sua divisa scolastica, violentata e uccisa. Il suo cadavere è stato trovato il 14 maggio in una casa abbandonata.
La polizia ha interrogato nove sospetti a Colombo. Tra questi, un tamil residente a Zurigo che è andato in Sri Lanka per una vacanza. L'informazione è stata confermata dal portavoce della polizia locale, Ruwan Gunasekara. In base a quanto riportato, non è ancora chiaro fino a che punto è coinvolto nel caso. "L'inchiesta determinerà se è colpevole dello stupro e dell'omicidio della vittima".
Contattato, il Dipartimento federale degli affari esteri conferma di essere al lavoro sul caso. "I controlli sono in corso", dice il portavoce Pierre-Alain Eltschinger.
I nove indagati sono comparsi davanti al tribunale di Jaffna mercoledì. Molti manifestanti si sono riuniti all'esterno dell'edificio per esprimere la loro tristezza e rabbia, ma anche per denunciare il lavoro delle forze dell'ordine, considerato troppo lungo. La polizia è stata in particolare colpita con lanci di pietre. Le forze dell’ordine hanno risposto con gas lacrimogeni e hanno arrestato più di cento manifestanti.
