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STATI UNITI / SVIZZERADonna uccisa dall'autista dell'ambasciata svizzera, risarcimento milionario al marito

15.04.15 - 13:47
Gran parte della cifra è a carico della Confederazione
Donna uccisa dall'autista dell'ambasciata svizzera, risarcimento milionario al marito
Gran parte della cifra è a carico della Confederazione

BERNA - Il marito della 64enne morta a Washington nell'ottobre 2011 dopo essere stata investita da un autista dell'ambasciata svizzera otterrà un risarcimento di 1,725 milioni di dollari (1,69 milioni di franchi al cambio attuale), di cui 1,425 a carico della Confederazione. Il Consiglio federale ha preso atto oggi dell'accordo raggiunto tra le parti.

L'incidente nella capitale statunitense aveva fatto scalpore: l'autista, un cittadino del Marocco, era infatti l'ex domestico di Hannibal Gheddafi (figlio del defunto uomo forte di Tripoli Muhammar) che nel luglio del 2008 aveva denunciato per maltrattamenti il suo datore di lavoro, scatenando una grave crisi diplomatica con la Libia.

L'autista provocò l'incidente mentre era nell'esercizio delle sue funzioni, ricorda un comunicato odierno del governo. L'accordo raggiunto tra i legali del marito della vittima, un professore esperto di terrorismo internazionale, e quelli della missione elvetica prevede che una parte del risarcimento, pari a 300'000 dollari, sia versato dall'assicurazione di responsabilità civile.

L'intesa mette fine alla vertenza. In sede penale il vedovo aveva denunciato il marocchino per omicidio colposo e ritenuto che l'uomo non potesse avvalersi dell'immunità diplomatica perché era un impiegato subalterno dell'ambasciata. Il Tribunale distrettuale di Washington aveva invece riconosciuto il suo diritto ad invocare l'immunità. In sede civile il professore aveva attaccato in giustizia non solo l'autista, ma anche la Svizzera, chiedendo un risarcimento di 10 milioni di dollari.

L'ex domestico di Hannibal Gheddafi era stato assunto dall'ambasciata nel marzo del 2009. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in questo modo gli aveva offerto un rifugio per proteggerlo dopo che l'uomo, a Ginevra, si era ribellato contro la coppia Gheddafi a causa dei maltrattamenti a cui era sottoposto. Il figlio dell'ora defunto leader libico finì per breve tempo agli arresti e la vicenda innescò una crisi diplomatica tra Berna e Tripoli. Per rappresaglia, le autorità locali fermarono due cittadini elvetici, Max Göldi e Rachid Hamdani, accusandoli di vari reati da loro sempre contestati.

Dall'inizio di quest'anno l'autista non lavora più al servizio dell'ambasciata poiché il DFAE ha disdetto il suo contratto di lavoro alla fine del 2014. Fin dall'inizio era previsto che lasciasse il suo posto non appena la situazione si fosse normalizzata, ricorda il comunicato.

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