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SVIZZERACanone tv generalizzato, l'Usam contesta le spiegazioni ufficiali

31.03.15 - 15:39
Canone tv generalizzato, l'Usam contesta le spiegazioni ufficiali

BERNA - Le spiegazioni ufficiali relative alla votazione del 14 giugno sul canone radio e tv generalizzato non sono veritiere. È quanto sostiene l'Unione svizzera della arti e mestieri (Usam), che ha inoltrato ricorso sul diritto di voto. Sotto accusa è in particolare un passaggio, che non viene presentato come dato di fatto, ma solamente come opinione del comitato referendario.

La frase incriminata è: "si rischia una tassa sui media di 1000 franchi all'anno per economia domestica nei prossimi anni", sostituita dalla Cancelleria federale con: "secondo il comitato si rischia una tassa sui media di 1000 franchi all'anno per economia domestica nei prossimi anni".

Con questa modifica non è stato cambiato nessun concetto delle opinioni del comitato referendario, è stato sottolineato in una presa di posizione della Cancelleria. Lo scopo era semplicemente chiarire chi fosse all'origine di quell'idea.

L'Usam non è però d'accordo. Con la modifica si mette in dubbio un fatto confermato da indizi oggettivi, si legge in un comunicato odierno. Con questo comportamento vengono violati il diritto a formarsi una propria opinione e la libertà di voto.

L'organizzazione ha quindi inoltrato un ricorso sul diritto di voto, chiedendo un testo corretto e veritiero. La Cancelleria ha dal canto suo definito "assurda" l'idea che l'inserimento di una fonte venga vista come una lesione dei diritti politici.

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