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SVIZZERADiciottenne di origini italiane diventa jihadista

25.03.15 - 22:23
Abitava a Winterthur. Poi si è convertito all'islam ed è partito in Siria per combattere nell'ISIS
Diciottenne di origini italiane diventa jihadista
Abitava a Winterthur. Poi si è convertito all'islam ed è partito in Siria per combattere nell'ISIS

WINTERTHUR - Ha solo 18 anni Sandro (nome di fantasia). Fino a poco fa abitava a Winterthur, nel canton Zurigo. Una vita tranquilla la sua. Simile a quella di tanti adolescenti. Svizzero, ma di origini italiane, ha deciso alla maggiore età di convertirsi all'islam. La sua storia è stata raccontata dal portale 20 Minuten, che ha raccolto le testimonianze di amici e di un insegnante. I genitori invece si sono chiusi nel silenzio e di questa storia non vogliono parlare.

La conversione all'islam risale allo scorso autunno. A febbraio il viaggio prima in Turchia, e da lì verso la Siria per entrare nelle truppe dell'ISIS. È il terzo caso che si registra in Svizzera di adolescenti che abbracciano la causa jihadista.

A Winterthur la storia di Sandro la conoscono molto bene, soprattutto i giovani di origini italiane. Sandro era un di loro. Poi, verso la fine dell'estate scorsa, il suo comportamento è iniziato a cambiare. "Smise di bere e di fumare, iniziò a farsi crescere la barba, aderì all'islam, andava nella moschea e pregava fino a cinque volte al giorno" racconta una ragazza. Una metamorfosi che è avvenuta nell'arco di poche settimane. "Era un tipo divertente, rideva spesso" raccontano gli amici. Difficile per loro riuscire a comprendere perchè ad un certo punto Sandro abbia deciso di voler diventare come il militare Abu Malik. "Credo che abbia conosciuto gente sbagliata e si sia fatto plagiare" racconta un ragazzo.

L'ex insegnante di Sandro ha saputo che il ragazzo era partito per combattere nelle fila dell'ISIS attraverso il racconto del padre. Una realtà dura da digerire, quando si a che fare con un giovane apprendista intelligente e preparato. "Piaceva a compagni e a insegnanti - ha raccontato il docente, che preferisce restare anonimo - era un ragazzo brillante e aveva ottimi voti, non era affatto un ingenuo".

Il docente ha raccontato di un infortunio capitato a Sandro durante una partita di calcio. Finì in ospedale e fu operato. Fu costretto a stare a casa in convalescenza, ed è lì forse che è da ricercare la genesi del suo cambiamento. Quandò ritornò di nuovo in forma, riprese a lavorare. Ma ormai era cambiato. "Decise di smettere l'apprendistato. Cercai di fargli cambiare idea, ma fu inutile" ha raccontato l'insegnante.

A casa intanto il clima era diventato pesante, tanto che il padre decise di cacciarlo di casa a causa delle idee estremiste del ragazzo. Da lì alla partenza in Siria il passo fu breve. "Voleva dare un senso alla vita. Il senso lo ha trovato nell'ISIS" racconta un amico. A febbraio Sandro ha salutato i genitori dicendo che andava a fare un viaggio di alcuni giorni nella Mecca. "Non è mai più ritornato - dice un'amica - di lui l'unica immagine che abbiamo è quella che ha postato su Facebook qualche giorno fa: lo ritrae con un kalashnikov in mano".

 

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